#ForumAutomotive

“Emissioni”, sempre più vicina l’Era dell’ibrido e dell’elettrico.

31 Mar 2017 motorpad.it
#ForumAutomotive

Tema fondamentale del Convegno quello delle emissioni. Se ne è discusso a fondo sulla base della ricerca effettuata a livello europeo dalla società globale di consulenza aziendale AlixPartner e illustrata dall’ing. Giacomo Mori. Lo scenario che si apre è quello della progressiva perdita di quote del motore diesel in tutta Europa e già a partire dal 2020 pur rimanendo in produzione ancora per tempi significativi. Questo anche sotto la spinta di normative europee, nazionali e locali sempre più stringenti sulle emissioni di CO2.

A questo proposito non sono mancate autorevoli voci, come quella del prof. Battaglia docente di chimica-fisica all’Università di Modena che, sulla base di solidi argomenti scientifici hanno contestato la pericolosità della CO2 e la “responsabilità dell’auto per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico. Restano comunque aperte altre problematiche di inquinamento reale di diversa origine, evidenziate dal prof. Chiesa del Politecnico di Milano, che orientano verso la soluzione dell’elettrico.

Il mercato e quindi la produzione si sposterà comunque verso le soluzioni elettriche in virtù del minor costo e maggior capacità delle batterie dell’aumento delle batterie e delle infrastrutture. Decisivo sarà anche un riallineamento dei prezzi d’acquisto tra le auto tradizionali e le elettriche. Più lenta appare la progressione delle auto a idrogeno, che altro non sono che auto elettriche diversamente alimentate per le quali una incidenza di un qualche significativa non viene vista prima del 2030.

Pierluigi Bonora, animatore del ForumAutomotive, non ha mancato di segnalare che per questi obiettivi e per finanziare la relativa ricerca saranno necessari investimenti dell’ordine di 3.700 miliardi nel corso dei prossimi 15 anni. È quindi concreto il rischio di nuove tasse in presenza anche di “persistenti carenze delle Istituzioni a livello decisionale brave solo  enunciare e minacciare sanzioni e molto meno a mettersi d’accordo su un piano condiviso a livello globale e soprattutto realizzabile parte dei costruttori” Con in più la diversa posizione americana enunciata dal Presidente Trump e quella dell’Europa con le relative complicazioni per i costruttori. Preoccupazioni che La Compagnia dell’Automobile condivide appieno.

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