Nel blu dipinti di blu

E a questo punto …con una giustificata rabbia blu perché di posti di parcheggio libero non ce ne sono più.

15 Dec 2015 motorpad.it
Nel blu dipinti di blu

A Milano il diluvio di strisce blu che in ogni zona della città sottraggono posti di parcheggio libero non accenna a finire. Lo conferma, con l’evidenza dei numeri, un’accurata inchiesta su Quattroruote di ottobre dalla quale emerge che altri 10.000 posti sono diventati a pagamento; se non bastasse, a questa sistematica rapina si sono aggiunti quelli che i milanesi continuano a trovare ogni volta che escono di casa.

Non c’è zona della città che si salvi e la situazione sta dilagando anche nelle periferie creando, come giustamente evidenzia Quattroruote, l’effetto perverso di una vera e propria nuova tassa, in particolare per i pendolari. Secondo l’illuminato Assessore all'Ambiente, Mobilità e Arredo Urbano dovrebbero lasciare la loro auto ai bordi della città, pagare la salata sosta tra le strisce blu, prendere uno o due mezzi pubblici per andare al lavoro e lo stesso per tornare a riprendersi l’auto. I conti sono presto fatti e se questa non è una nuova tassa salata, diteci voi cos’è, con il risultato anche di ottenere l’esatto contrario di quello voluto e cioè che ai pendolari convenga entrare più a fondo in città con il proprio mezzo.

Tutto questo per non parlare delle situazioni di evidente pericolo messe in atto da strisce blu disposte in modo incosciente, in dispregio del buon senso, del ridicolo e perfino delle norme, tanto che non è raro vedere i segni delle cancellazioni che si sono dovute apportare per evitare danni peggiori. Fare e disfare, del resto, è tutto un lavorare, come dice un proverbio milanese. Ma costa e pagano sempre quelli. 

Per fare il quadro completo della situazione va anche dato conto della situazione della segnaletica - da terzo o quarto mondo - di centinaia di cartelli che tutto fanno tranne che il loro mestiere restando sguaiatamente e pericolosamente sdraiati a terra (o in procinto di finirci) nonostante le ripetute segnalazioni all’autorità competente, cioè al solito Assessore rapinatore che dovrebbe porvi rimedio. Molte di queste segnalazioni, esemplificate nelle immagini, sono vecchie addirittura di anni.

In questo quadro colpisce anche la delusione e il senso di impotenza che, a microfoni spenti, capita di raccogliere da parte dei vigili urbani che affermano di indicare puntualmente ai Consigli di zona e agli assessorati competenti le situazioni di pericolo, incuria e degrado che rilevano, ma senza ottenere risposte e i necessari rimedi.

Questa è la situazione milanese. Siamo però certi che non c’è molto di meglio in altre realtà urbane e che dovunque si giri all’automobilista e al motociclista non resti altra alternativa che pagare, pagare sempre. Ricordiamocene almeno nel segreto dell’urna alle prossime elezioni.

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