Massimo Roserba, Dir. Gen. Groupe PSA Italia

Si presenta a Milano, Massimo Roserba nuovo D.G. di Groupe PSA Italia.

13 Jul 2016 motorpad.it
Massimo Roserba, Dir. Gen. Groupe PSA Italia

Massimo Roserba - 48 anni, abruzzese - nuovo direttore di Groupe PSA Italia ha incontrato a Milano la stampa automobilistica italiana.    

A fondamento dell’importante incarico ha illustrato, e quale miglior presentazione, del suo curriculum professionale e delle importanti esperienze internazionali che l’hanno portato ad occuparsi di finanza, marketing e di Brand Manager, in particolare per il Gruppo FCA, in Cina, India e Turchia e poi per l’area Asia Pacific. Si è misurato anche nei piani di rilancio di Maserati e dell’Alfa Romeo con la nuova Giulia.

I motivi che in questo qualificante percorso l’hanno convito ad accettare la proposta/sfida del gruppo Gruppo francese a rimettersi in gioco in Italia sono stati quelli contenuti nel programma “Back in The Race” lanciato dal Presidente Carlos Tavares.

Un ritorno nella competizione, dunque. Quella che, con il piano “Push To Pass” in due anni, invece dei quattro previsti, ha portato PSA a realizzare l’impegnativo piano di riorganizzazione del Gruppo nei tre marchi di oggi: Peugeot, Citroen e DS ed al ritorno alla stabilità finanziaria, precondizione per gli importanti programmi di sviluppo e crescita.

Singolare e condivisibile, a proposito del Presidente Tavares nella sua figura di ostinato inseguitore di traguardi, il confronto caratteriale professionale con Marchionne: “… Tavares conosce una parola sola “ performances” e la stessa determinazione ha sicuramente anche il capo di FCA. Sono due “duri” che hanno influenzato e motivato il primo livello dirigenziale e, a cascata, tutti i collaboratori. Così in PSA, quando eravamo in difficoltà non abbiamo mai mollato, anche perché i grandi cambiamenti non si improvvisano, richiedono tempo e costanza di impegno”

Stimolato dal moderatore dell’incontro, il giornalista Pierluigi Bonora e dal dialogo con la platea dei convenuti, il D.G. Roserba ha collocato PSA nella realtà mondiale di oggi, ovvero presenza in 160 paesi del mondo, 184.000 dipendenti, 3 milioni di veicoli venduti nel 2015 con il Vecchio Continente che resta il mercato di riferimento insieme alla Cina dove sono state vendute 750.000 unità; 13 impianti più altri 8 in joint venture con altri partner fanno di PSA il secondo produttore in Europa.

Importante, in questo quadro, il posizionamento dei tre marchi che compongono il Gruppo, Peugeot, Citroen e DS sui quali PSA ha lavorato molto perché la differenziazione dei Brand è un valore e un’opportunità.

Pertanto “Peugeot è il marchio generalista che si pone nella fascia alta del mercato - ha detto Roserba - con modelli dal disegno puro che si caratterizza con la tecnologia e l’emozione che questa può offrire ricorrendo a soluzioni personali e caratteristiche come l’i-Cockpit.

Citroen è pura originalità come testimonia la sua storia e i suoi modelli unici che hanno scritto questa storia, la 2CV, la Mehari, la DS e oggi la Cactus, la Nuova C3.

DS è una sfida stimolante che si propone di creare un Marchio Premium che vuole portare quel “lusso francese” riconosciuto in altri settori anche nell’automobile”.

La differenziazione, con tutte le sue ricadute sul prodotto di serie si applica anche nel Motorsport, visto che Peugeot …”non ha mai smesso di correre”.

Guardando al futuro prossimo e più a medio e lungo termine Roserba ha parlato dell’impegno di PSA in ricerca e sviluppo, del piano che prevede 13 modelli completamente nuovi, oltre ai face lift e a 4 veicoli commerciali nei prossimi tre anni.

Impegno non minore è assicurato per l’auto elettrica, ibrida (diesel e benzina) e quella a guida automa, non potendosi permettere, il Gruppo, di tralasciare alcun percorso che porti alla crescita ed alla creazione di valore. Un ambizioso obiettivo per il 2020 per PSA in Italia? “Portare il Gruppo PSA al primo posto tra i Gruppi esteri in Italia”. Le premesse ci sono tutte e partono proprio dalla dichiarazione finale di Roserba che per PSA rivendica una “missione pionieristica” e non di “follower”.

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