DS3 Cabrio, un’emozionante eredità a cielo aperto

12 Jul 2017 motorpad.it
DS3 Cabrio, un’emozionante eredità a cielo aperto

Riportando in auge il marchio DS, Citroën non ha dimenticato di onorare il modello più iconico della Déesse, quella “Cabriolet Usine” costruita dal carrozziere Chapron negli anni 60, che oggi rappresenta un sogno proibito per la rarità e le quotazioni raggiunte.
Era il 1958 e la Citroën DS berlina era un riferimento assoluto già da 3 anni. Di natura tecnica, per l’aerodinamica e le sospensioni completamente idropneumatiche. Di stile, creata non da un designer ma dallo scultore varesino Flaminio Bertoni. Di confort e sicurezza, sempre grazie alle succitate sospensioni e all’impianto frenante integrato.

Naturalmente era in cima alla lista dei desideri della clientela esigente: vettura ideale per una serata all’Opéra, per correre e vincere al Rally di Monte Carlo (1959 e 1966), per uscire con sicurezza da situazioni di massima emergenza, come sarebbe successo al generale De Gaulle nel 1962, quando la sua DS mostrò di poter sfuggire sicura a un attentato, nonostante le gomme bucate dai proiettili dei terroristi dell’OAS.
Mancava solo un’edizione “en plein air” e, proprio al Salone di Parigi del ‘58, ci pensò il carrozziere Henri Chapron, che l’anno seguente ebbe l’imprimatur della casa per la produzione secondo standard di base Citroën, sui quali poi la carrozzeria aggiungeva qualunque personalizzazione voluta dal facoltoso cliente, disposto a spendere almeno il doppio di una DS berlina. Soldi indubbiamente spesi bene, visto che oggi una DS Cabriolet certificata vale circa 10 volte una pur pregevole berlina, vale a dire sui 200.000 euro.

Oggi, gran parte dei 1.365 esemplari costruiti da Chapron esiste ancora, “coccolata” dai proprietari originali o collezionisti, che partecipano volentieri ai raduni dedicati alle loro Décapotables.
Così è stato a Roma, in occasione del testdrive di quella che è la sua erede spirituale, la DS 3 Cabrio attuale.
Abbiamo così avuto il privilegio di guidarne alcuni esemplari in condizioni impeccabili, ricavandone impressioni ormai sopite dal tempo. La DS Décapotable riporta alla realtà quel modo di viaggiare tutto particolare della DS, con il plus del correre sotto il sole, accarezzati dal vento della velocità.

Più che un’automobile, la DS è un cocchio che viaggia adagiato su una nuvola. Nessuna asperità stradale filtra dal volante o dalle comode poltrone. Il motore, di indole tranquilla, ha però una disponibilità a “tirare dal basso” che toglie ogni pensiero, regalando alla guida una sensazione di relax ineguagliabile.
A ciò si aggiungano particolari unici, come il manettino al volante, che opera su avviamento e cambio marce, il bottone a corsa zero al posto del pedale del freno, il morbido assetto attivo che varia come se l’auto respirasse placidamente.
Insomma, una vettura dove la fretta di arrivare è bandita, non da limiti prestazionali (volendo l’auto corre quanto basta) ma dalla volontà che il viaggio duri più a lungo possibile.

Bene, dunque, ha fatto l’odierno marchio DS a riproporre il concetto di auto en plein air con la DS 3 Cabrio, più alla portata di tutti, ma sempre con quell’aura di esclusività che la Casa francese ha saputo gestire con “savoir faire”.
Il modello, presentato poco più di un anno fa sotto la piramide del Louvre, già si rinnova come un capo d’alta moda. La nuova calandra esagonale è più imponente e personale, grazie alla presenza di “baffi” cromati (DS Wings) che si estendono sotto i gruppi ottici.
Questi sono a tecnologia led+xeno anteriormente e a led posteriormente, per un’illuminazione e una visibilità ottimali in ogni condizione. Interessanti anche gli indicatori di direzione, sempre a led, che emettono un guizzo luminoso che si allunga progressivamente.
Numerose le personalizzazioni, sia per la disponibilità di ruote in lega da 16, 17 e 18 pollici, sia per le combinazioni fra tinta della carrozzeria e quella del tetto multistrato, realizzato in materiale fonoassorbente. Non manca la possibilità di avere speciali serigrafie ispirate a Parigi, applicate ai cristalli posteriori e alla plancia.

Vettura ampiamente personalizzabile, la DS 3 Cabrio offre la funzione Mirror Screen sia per Apple CarPlay, sia per MirrorLink, con la quale replicare le funzioni del proprio smartphone sullo schermo di bordo da 7 pollici. Le funzioni poi sono estendibili oltre la vettura, con la possibilità di monitorare dal proprio cellulare lo stato di manutenzione, l’autonomia e la localizzazione dell’auto. A ciò si può aggiungere il sistema DS Connect che, fra l’altro, comprende le chiamate d’emergenza e il Pack Tracking che individua la posizione dell’auto in caso di furto.

La DS 3 Cabrio è disponibile con motori 3 cilindri 1.200 cc turbo serie “PureTech” da 110 CV (anche con cambio EAT6) e 130 CV, entrambi con S&S (start-stop). Due i 1.600, il THP da 165 CV S&S e il modello di punta THP da 208 CV, abbinato a un assetto speciale e al differenziale Torsen.
Per chi apprezza il diesel anche sulle cabrio, sono disponibili il Blue HDi 1.600 cc S&S da 100 e 120 CV.
Abbiamo focalizzato la presa di contatto sulla versione d’ingresso della gamma, la DS 3 PureTech da 110 CV e cambio EAT6. La vettura ha dato solo conferme alle aspettative. In primo luogo il motore dalla notevole fluidità e prontezza (coppia 205 Nm a soli 1.500 giri), che solo raramente fa sentire il suono rauco (c’è a chi piace…) firma inconfondibile di un 3 cilindri.

Rimangono alcune considerazioni riguardo alla praticità, che è giusto fare nella prospettiva della scelta di una cabrio. Nel caso delle DS 3 vanno tenute in considerazione le piccole dimensioni dello sportello bagagli posteriore (per infilare un trolley bisogna prendere la mira…). In compenso lo schienale posteriore è reclinabile, per cui c’è sempre una “seconda via” d’accesso dall’abitacolo. Il tetto scorrevole, dal canto suo, è effettivamente silenzioso quando è chiuso e la presenza dei montanti laterali fissi dà un buon senso di protezione. Va tenuto conto però della scarsa visibilità quando si abbassa anche il lunotto, che consiglierebbe di accontentarsi della sola apertura della parte in tessuto, la cui estensione è selezionabile a piacimento e operabile fino a 120 km/h. Posizione ideale anche nella marcia veloce, perché c’è meno turbolenza nell’abitacolo.

In conclusione, una vettura che completa adeguatamente la gamma DS, con le comodità di una cabrio senza troppe rinunce sul lato pratico; prova ne sia che è l’unica “aperta” del suo segmento omologata per cinque posti.
Realizzata negli allestimenti So Chic, Sport Chic e DS Performance Line, la DS 3 Cabrio ha prezzi che partono dai 23.000 euro della 1.2 PureTech So Chic, fino ai 28.050 della 1.6 Blue HDi 120 CV in allestimento Sport Chic o DS Performance Line. Un discorso a parte per la 1.6 THP da 208 CV: 30.400 euro per la versione Performance e 35.900 per l’esclusiva versione Black Special.  

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