McLaren riorganizza la gamma delle supercar inglesi

Il test drive della McLaren 540C ci fa scoprire la nuova gamma di modelli di Woking.

14 Oct 2016 motorpad.it
McLaren riorganizza la gamma delle supercar inglesi

L’occasione del primo McLaren Sports Series Tour è servito, oltre ad un test drive delle supercar inglesi, a fare il punto sulle attività del marchio che recentemente ha riorganizzato la propria gamma in tre linee di prodotto.

Partiamo proprio da queste perché ora il cliente può scegliere tra le Sports Series, le Super Series e infine le Ultimate Series. La prima rappresenta il livello d’ingresso nel mondo della casa fondata nel 1963 da Bruce McLaren, e si divide su 3 modelli dove il numero indica la potenza dei cavalli e la lettera l’allestimento e le caratteristiche. In comune a tutte il motore, un V8 di 3,8 litri biturbo abbinato ad un cambio doppia frizione a 7 rapporti

Troviamo così la base costituita dalla 540C e dalla 570GT pensate per viaggi e un utilizzo quotidiano mentre la 570S è più estrema e adatta anche ad affrontare senza troppi problemi qualche giro di pista. La Sport Series rappresenterà quasi i 2/3 delle vendite con prezzi delle tre linee, rispettivamente, di 167.800 euro, 190.250 e 200.500.

Il passaggio successivo è quello delle Super Series, tirature limitate caratterizzate nell’aspetto e nelle motorizzazioni verso la sportività. Due le scelte con la 650S in versione Coupé e Spider e ancora più radicale la 675LT (Long Tail o coda Lunga) anch’essa nei due differenti body, con l’evidente richiamo al mondo delle competizioni. Sono state costruite in sole 500 unità e le 675LT sono già sold out.

 

Al vertice troviamo la hypercar ibrida P1, ultra esclusiva con i suoi 916 CV declinata anche in allestimento GTR, utilizzabile solo in pista attraverso uno speciale programma gestito dalla casa, con i suoi 1000 CV e prodotta in 50 esemplari. Naturalmente tutte le P1, stradali e non, sono state già vendute e la produzione è terminata.

 

Fatta questa premessa sull’attuale situazione conosciamo un po’ meglio la McLaren Automotive, che chiuderà il 2016 con circa 3.000 supercar vendute attraverso una rete di 80 concessionari in 30 paesi. Quella italiana è a Milano in via Ettore Ponti e entro il 2018 l’obiettivo è di arrivare a 110 punti vendita aumentando la produzione ad oltre 5.000 unità. Per fare questo è stato presentato il piano Track22 finalizzato ad arrivare al totale autofinanziamento, con investimenti di 1 miliardo di euro in ricerca e sviluppo, lanciare 15 nuovi modelli (o rinnovati) di cui almeno il 50% ibridi. Ma non è tutto perché è stato anche confermato che è allo studio una supercar elettrica, settore dove la McLaren Technologies (altra società del gruppo) vanta grande esperienza essendo il fornitore delle batterie per le monoposto della Formula E.

Per il test drive l’attenzione è andata sulla 540C, come detto il modello che apre la famiglia McLaren. La concorrenza in questo settore è quanto mai ampia e di altissimo livello e si gioca anche sull’immagine vincente e sportiva del marchio sconfinando nelle competizioni.

 

Perché se da un lato le prestazioni sono di altissimo livello, 0-100 km/h in soli 3,5 secondi e 320 km/h di velocità massima, assistiti perfettamente da una monoscocca in carbonio, da uno sterzo preciso che ricopia bene l’asfalto e trasmette sicurezza anche alle alte velocità,  Un senso di sicurezza ed piacere di guida, insomma, pieni e godibili, sorprendenti anche per la facilità di adattamento ad ogni comando e al conseguente comportamento dell’auto. è stato un altro però l’aspetto più sorprendente.

Alla consegna ci è stata illustrata come un’auto per tutti i giorni, adatta ai lunghi viaggi e a suo agio anche nel traffico urbano con un’attenzione particolare al comfort, cosa difficile da accettare concettualmente quando si guida una vettura da 540 CV, seduti praticamente a pochi centimetri dall’asfalto.

Infatti, uscito dall’autostrada in cerca di strade libere dal traffico, sono finito in un ingorgo che ha obbligato l’auto ad avanzare a strappi con un continuo stop and go, cosa che avrebbe messo in difficoltà anche un camion. Invece nessun cedimento o surriscaldamento soprattutto nel cambio sempre efficiente e senza strappi in partenza.

Due i piaceri supplementari, le molte fotografie la 540 ed io siamo stati oggetto lungo il percorso e ad una piccola sosta e la schiena in piena forma senza fastidio alcuno. In realtà un problema l’ho riscontrato: quello di pagare il biglietto in autostrada, troppo in alto per la posizione della McLaren e che mi ha fatto rimpiangere i cari casellanti ormai in estinzione.

 

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