Formula 1 GP di Turchia

Chi ben comincia è a metà dell’opera.

09 May 2011 motorpad.it
Formula 1 GP di Turchia
Chi ben comincia è a metà dell’opera. Meglio di così non poteva partire Sebastian Vettel che con quella del GP di Turchia centra la terza vittoria su quattro prove e se consideriamo che il peggior risultato ottenuto dal giovane campione del mondo è un secondo posto, c’è da chiedersi chi e come potrà batterlo quest’anno.
Una cavalcata trionfale quella al GP di Turchia: una corsa sempre in testa sin dal primo giro, mentre dietro i suoi tubi di scarico, si accendevano lotte e sorpassi in un tutti contro tutti per le posizioni di rincalzo che ha quantomeno vivacizzato la gara con il compagno di team, l’australiano Webber, irrimediabilmente relegato nel ruolo di scudiero.

Qualche elemento di ottimismo per i colori italiani è venuto dalla Ferrari di Alonso, uno che a perdere di sicuro non ci sta mai e che in queste fasi del campionato in cui c’è da soffrire per il Cavallino ci mette di sicuro molto del suo.
Non può certo accontentarsi del risultato, ma almeno per la prima volta in questa stagione è salito sul podio, solo sul gradino più basso, quando non ha più potuto far nulla contro lo strapotere delle due Red Bull. Guardando il bicchiere mezzo pieno a questo punto dello sviluppo della sua monoposto si possono accettare i 10 secondi di distacco che Vettel gli ha inflitto, ma è anche lecito pensare che il leader della corsa si sia limitato a gestire il vantaggio, senza spremere tutti i cavalli disponibili del suo motore.
E’ comunque evidente che la Ferrari è sulla buona strada e che in corsa le cose vanno meglio che in qualifica; ci sono quindi buone ragioni perché anche a Maranello il suddetto bicchiere sia da considerare mezzo pieno. Lo sarebbe a maggior ragione se anche Massa uscisse dal cono d’ombra dal quale non dà segno di saper uscire.

Chi esce con le ossa rotte da Istanbul è sicuramente la McLaren. Solo due settimane fa sembrava essere l’unica alternativa allo strapotere Red Bull ma in Turchia ha recitato un ruolo da comprimaria. Hamilton ha fatto quello che ha potuto ed un quarto posto serve solo a portare a casa punti utili per la classifica, mentre il suo compagno di team, Button, sesto, unico tra i top ha tentato di finire la gara con solo tre soste. Tattica non riuscita per niente.
Tra le due McLaren si è inserita la freccia d’argento di Rosberg autore di una bella partenza ma lentamente scivolato lontano dalle posizioni di vertice. Gli rimane la soddisfazione di aver battuto ancora una volta Schumacher solo 12° al traguardo vittima della sua stessa irruenza con un contatto al secondo giro con Petrov e di cui ha pagato le conseguenze con una sosta in più ai box.

Passando a temi più generali è ormai assodato che le gomme stanno diventando sempre più protagoniste dei GP e che, grazie o a causa del rapido degradarsi cui sono sottoposte dagli assetti delle varie monoposto e dai diversi stili di guida, rendono le posizioni in gara in continuo movimento. Forse 82 pit-stop (tanti se ne sono registrati in Turchia) sono un po’ troppi ed in qualche fase della gara era davvero difficile capire la situazione. Quattro soste per vettura poi sono un controsenso per la massima formula che della tecnologia fa il suo punto di riferimento e di forza.
Prossimo appuntamento in Spagna a Barcellona tra due settimane.

Ordine d’arrivo

1. Sebastian Vettel (Red Bull) 58 giri in 1h30’17”558
2. Mark Webber (Red Bull) +8”807
3. Fernando Alonso (Ferrari) +10”075
4. Lewis Hamilton (McLaren Mercedes) +40”232
5. Nico Rosberg (Mercedes) +47”539
6. Jenson Button (McLaren Mercedes) +59”431
7. Nick Heidfeld (Renault) +1’00”857.
8. Vitaly Petrov (Renault) +1'08"168
9. Sebastien Buemi (Toro Rosso) +1'09"300
10. Kamui Kobayashi (Sauber) +1'18"000
11. Felipe Massa (Ferrari) +1'19"800
12. Michael Schumacher (Mercedes) +1'25"400
13. Adrian Sutil (Force India) +1 giro
14. Sergio Perez (Sauber) +1 giro.
15. Rubens Barrichello (Williams) +1 giro
16. Jaime Alguersuari (Toro Rosso) +1 giro
17. Pastor Maldonado (Williams) +1 giro
18. Jarno Trulli (Lotus) +1 giro
19. Heikki Kovalainen (Lotus) +2 giri
20. Jerome D'Ambrosio (Virgin) +2 giri
21. Narain Karthikeyan (Hispania) +3 giri.
22. Vitantonio Liuzzi (Hispania) +5 giri

Ritirato
Paul Di Resta (Force India-Mercedes) – a 14 giri

Non Partito
Timo Glock (Virgin-Cosworth)

Giro più veloce: Webber in 1’29”703

Campionato piloti
1.Vettel 93; 2.Hamilton 59; 3.Webber 55; 4.Button 46; 5.Alonso 41; 6.Massa 24; 7.Petrov 21; 8.Heidfeld 21; 9.Rosberg 20; 10.Kobayashi 8; 11.Buemi 6; 12.Schumacher 6; 13.Di Resta, Sutil 2.



Campionato costruttori
1.Red Bull-Renault 148; 2.McLaren-Mercedes 105; 3.Ferrari 65; 4.Renault 42; 5.Mercedes 26; 6.Sauber-Ferrari 8; 7.Toro Rosso-Ferrari 6, 8. Force India-Mercedes 4.
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