Formula 1 GP del Brasile 2016

Ancora Hamilton primo e Rosberg secondo.

14 Nov 2016 motorpad.it
Formula 1 GP del Brasile 2016

Una gara che sembrava non voler neanche partire, che è stata che è stata sospesa due volte dalla bandiera rossa per le impossibili e pericolose condizioni della pista, che la Safety Car ha rimesso in discussione fin troppe volte per incidenti. Una gara che sembrava non volesse neanche finire in tempi e nei giri in programma. Hamilton l'ha vinta in tutta tranquillità, come lui stesso ha ammesso, mettendo in fila la 52ª vittoria in carriera conquistate su 24 diversi circuiti, tra cui anche quello di Interlagos dove non aveva mai vinto. Con Rosberg ha confezionato la 29°doppietta Mercedes da quando è iniziata l'era delle power unit. Ora a Nico basterebbe un terzo posto aa Abu Dhabi per conquistare, come il padre Keke nel 1982 il titolo mondiale piloti. Se non ci riesce la colpa può solo essere sua o di qualche maledetto imprevisto.

Non l'avrebbe conquistata questa relativa tranquillità senza l'involontario aiuto del muretto della Red Bull che hanno richiamato ai box per un cambio gomme abbastanza inspiegabile uno strepitoso Verstappen più che deciso e in condizione di mettere in discussione la vittoria di Hamilton. A una dozzina di giri dalla fine è ripiombato in 11ª posizione ed è partito come una furia alla riconquista del podio. È c'è riuscito in modo brillantissimo non senza aver dato, prima e dopo, lezioni di temperamento e guida, anche sul bagnato, a gente come Raikkonen, Ricciardo, Vettel e tutti quelli che gli si paravano davanti sulla pista inondata dalla pioggia. Per non dire di Rosberg "sverniciato" dentro una nuvola d'acqua con una stilettata magistrale. Del tutto inutile raccomandargli, come ha tentato di fare Toto Wolf gran capo di Mercedes, di "stare tranquillo". Il suo finale di gara è di quelli che dicono chiaro chi sarà il nuovo re della Formula 1.

Venendo alla Ferrari siamo di nuovo costretti ad attaccarci al bel finale di gara di Vettel, a parte il già citato sorpasso con il coltello tra i denti subito da Verstappen; era comunque finito 14° prima che l'ennesima Safety Car ricompattasse ancora una volta il gruppo. Risalire al 5º posto è stato comunque un bel finale.

Quanto a Raikkonen, brillantissimo in qualifica, a muro ci è andato da solo, come altri ben inteso, ma eravamo tutti autorizzati e Marchionne per primo, a sperare qualcosa di meglio. Per fortuna siamo alla fine di una stagione che a Maranello e i tifosi vogliono dimenticare al più presto.

Considerazioni più generali riportano alla confusione sui regolamenti di questa F1 che ormai non è più comprensibile agli addetti ai lavori. Si sono sentiti "specialisti" smarriti sull'interpretazione della norma dell'entrata ai box in regime di Safety Car con relative penalizzazioni per Ricciardo e si è visto un direttore di corsa fermare o far ripartire la corsa in condizioni meteorologiche e di pericolosità identiche. Non solo, si sono sentiti 6 piloti decisi a fermarsi e 12 decisi a ripartire ad ogni costo.

Esce male, una volta di più la Pirelli. Tranciante il giudizio nel commento finale sulle gomme da pioggia da pioggia estrema: "... sono da buttare via, quelle da pioggia media andavano meglio". Può bastare?

Commovente infine il tributo di stima e simpatia a Felipe Massa che gli ha tributato il pubblico e il mondo tutto dei box schierato al suo passaggio dopo il ritiro per incidente e alla sua ultima presenza a Interlagos. Uscirà dalla F1 il prossimo annoi a anche se non c’è il suo nome nel libro dei campioni del mondo resta un campione e un uomo di grande valore. (M.P.)

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