MINI WRC in Sardegna

Quello che qualcuno ha sbrigativamente definito “problemi di gioventù” riferendosi al risultato che Mini ha ottenuto con il rientro in grande stile nelle competizioni al Rally d’Italia Sardegna, prova italiana del WRC - il Campionato Mondiale Rally -

10 May 2011 motorpad.it
MINI WRC in Sardegna
Quello che qualcuno ha sbrigativamente definito “problemi di gioventù” riferendosi al risultato che Mini ha ottenuto con il rientro in grande stile nelle competizioni al Rally d’Italia Sardegna, prova italiana del WRC - il Campionato Mondiale Rally - va invece letto come un avvio “pieno di promesse” su cui costruire qualcosa di molto positivo. Per lo sport automobilistico, per il mondo dei rally e per la Mini in particolare. Nell’immediato e in prospettiva.
Analizzato infatti nelle singole componenti – pilota, macchina e organizzazione – il sesto posto assoluto conquistato nella classifica finale autorizza infatti le più rosee e concrete aspettative.

Il pilota. Lo spagnolo Daniel Sordo “liberatosi” anche psicologicamente dal peso di un compagno di squadra come Sebastian Loeb (con tutta probabilità avviato alla conquista del suo ottavo titolo mondiale) e fortemente responsabilizzato, ha confermato tutte le buone qualità che gli vengono accreditate. Del resto più di 80 rally disputati con una trentina di podi non si conquistano a caso se il confronto è con il mostro sacro del rallismo mondiale.
Ha difeso con saggezza e determinazione il piazzamento ottenuto già al primo giorno e nessuno l’ha più scalzato dalla posizione. Sui difficilissimi ed insidiosi sterrati sardi non è stata un’impresa da poco. L’abbiamo visto sempre concentrato e coraggioso, come al salto della speciale del monte Lerno dove è stato protagonista di uno dei più spettacolari “voli” di tutta la gara.

Proprio qui la Mini WRC ha dato prova di essere affidabile, potente e ben equilibrata librandosi nell’aria in perfetto assetto per rimettersi immediatamente in linea dopo una quindicina di metri con una impressionante capacità di assorbimento dell’atterraggio non certo morbido. C’è ovviamente da recuperare quel difficilissimo ultimo “mezzo secondo al chilometro” che ancora divide, in velocità, la bella esordiente dalla concorrenza più collaudata, ma la strada è segnata e in Prodrive hanno tutta l’esperienza e le conoscenze che servono per colmare questo gap residuo e sfruttare al meglio le potenzialità di un Gruppo come BMW.

Le conferme sono attese al prossimo appuntamento – in Finlandia - delle sei gare programmate per questa nuova avventura che riporta Mini alla sua tradizione sportiva e, quindi, alla sua Storia. Che 42 anni fa portava al trionfo di Montecarlo. (M.P.)
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