Alpine A390_β: fastback sportiva dall’anima alpina

11 Oct 2024 Roberto Tagliabue
Alpine A390_β: fastback sportiva dall’anima alpina

La differenza tra concept car e showcar non sempre è così cristallina. Le concept car sono esercizi di stile in cui vengono preannunciati stilemi e tecnologie che prefigurano design e tecnica in proiezione futura. Una sorta di dichiarazione d’intenti per delineare in che direzione vuole muoversi un costruttore, nel medio e lungo termine, tanto nel design quanto nello sviluppo di tecnologie che oggi ancora non hanno raggiunto quel livello di raffinatezza ed efficienza. Le showcar, invece, sono prototipi in una configurazione molto più concreta che preconfigurano quella che sarà l’auto che presto entrerà in produzione.

È il caso della Alpine A390_β che abbiamo visto poco prima che venga esposta al Salone dell’auto di Parigi la prossima settimana, dichiaratamente una showcar. Prima ancora di togliere il velo, infatti ci preannunciano che l’85% delle parti esterne rappresenta la vettura che entrerà in produzione nel prossimo 2025. Si tratta di una filante fastback sportiva 100% elettrica che prepara il varo del secondo dei tre modelli del Dream Garage, il garage ideale immaginato da Alpine per gli appassionati: quel terzetto di auto sportive che segna il passaggio della marca al mondo elettrico.

Con Il nome A390_β Alpine riprende la nomenclatura tipica del marchio, con la A seguita da 3 numeri. Il 3 rappresenta le dimensioni del veicolo, come appartenenza al segmento “C” ma solo in termini di dimensioni, mentre il 90 si riferisce alle Alpine pensate per un utilizzo versatile e quotidiano. Infine, la seconda lettera dell’alfabeto greco, la beta, indica la fase intermedia di sviluppo prima del lancio ufficiale dell’auto di serie, proprio come nel mondo dell’IT viene rappresentato il software “beta version” cioè ancora da affinare prima di essere commercializzato.

L’intento di Alpine con la A390_β è offrire un’idea quasi definitiva del futuro modello di serie progettato sì per l’utilizzo quotidiano, ma anche in grado di trasformarsi in una vera e propria “belva da corsa” come l’iconica A110, per una guida molto più dinamica. In sintesi, Alpine la descrive come un’auto sportiva con un design che la veste come un abito su misura: “racing car in a suit”.

Le linee sinuose e filanti vengono fortemente enfatizzate dalle ruote: con cerchi da 22 pollici all’avantreno e 23 al retrotreno, cerchi e gomme svolgono un ruolo da protagonista, senza risultare però troppo sproporzionate. L’ispirazione complessiva manifesta il richiamo alle Alpi come sulla precedente concept car Alpenglow presentata sempre al Salone di Parigi nel 2022.

Gli elementi caratterizzanti di A390_β vanno dal caratteristico “blu specular”, alla firma luminosa, tanto nei fari quanto nelle luci, mentre sotto le strisce luminose sviluppano un’infinità di triangoli illuminati, “cosmic dust”, che richiamano l’immagine di una stella cometa. L’aerodinamica è curata in ogni dettaglio: dal “flying bridge”, il ponte volante, per agevolare il passaggio dell’aria sulla parte superiore del veicolo, all’estrattore posteriore che si protende aumentando la lunghezza per offrire la migliore efficienza in funzione della velocità.

Negli interni, dichiaratamente più lontani dalla futura vettura di produzione, i designer hanno giocato da una parte con i richiami alle Alpi, con l’uso di colori e materiali che ricordano sia neve e ghiaccio, con dettagli bianchi o trasparenti, sia la roccia, con la predominante nera del carbonio riciclato reso brillante dal silicio di recupero dai pannelli solari dismessi. Dall’altra, invece, i richiami sono al mondo della Formula 1, come il cockpit che può cambiare la posizione di sedile e pedaliera per offrire una postura più sdraiata come quella, a nostro modesto parere meno comoda anche per la guida sportiva, in cui sono costretti i piloti delle attuali monoposto. A questo si aggiunge il volante che vive in due configurazioni differenti, stringendo la lunghezza delle razze per somigliare maggiormente al volante delle F1.

L’aspetto tecnologico più rilevante riguarda l’attenzione al comportamento dinamico con l’utilizzo di tre motori: uno per l’avantreno e due per il retrotreno uno per ruota, totalmente indipendenti ma comandati dal sofisticato sistema di gestione che realizza il “torque vectoring” agevolando così il movimento sterzante in totale assenza di differenziale posteriore per aumentare tanto la velocità di percorrenza delle curve quanto il divertimento di guida.

Rispettando le regole non scritte, anche l’Alpine A390_β non mette in mostra i suoi numeri. Per ora non trapela nulla riguardo a potenza dei motori, capacità della batteria, prestazioni, autonomia e neppure le misure, figuriamoci il prezzo: tutti valori che fra non molto però verranno svelati quando da showcar diventerà concreta vettura di produzione.

Quel che è certo è l’intento di Alpine di allargare la fascia di clienti uscendo dal guscio dei soli appassionati del marchio, ma coinvolgendo gli autentici entusiasti dell’auto che cercano emozioni forti ma non disdegnano il “savoir faire” francese, con quel pizzico di orgoglioso nazionalismo che traspare anche dai siti di produzione, tra motore, batteria e assemblaggio, tutti rigorosamente in Francia. 

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