Honda NSX
Rinasce ed è anche ibrida la Honda NSX.
La Honda NSX arrivò nel 1989 a sfidare le più titolate supercar in circolazione e si portò dietro, come invidiabile riconoscimento di qualità, la firma di Ayrton Senna che mise il suo imprimatur alle fasi finali dello sviluppo. Torna ora mantenendo tutto il fascino di una linea, ovviamente ristilizzata, (fari a sei elementi, calandra, grandi prese d’aria, montanti sottili ed altri particolari) ma sempre ricca di emozione e anticipatrice, in fatto di emozioni, di prestazioni super. In più imbarca tale un bagaglio di tecnologie d’avanguardia da autorizzare senza discussioni l’accoglimento nel salotto buono (ed esclusivo) delle sportive di rango.
A questo proposito la novità di maggior peso sta nel sistema di propulsione che ora è di tipo ibrido. Si tratta di un motore termico V6 di 3.500 cc, biturbo, da 507 CV montato longitudinalmente in posizione centrale dietro l’abitacolo, cui si abbina un’unità elettrica da 48 CV che opera ai bassi regimi, cioè fino a quando il turbo a bassa pressione fa sentire la sua spinta. A tutto questo si aggiunge una Twin Motor Unit posizionata davanti con due motori elettrici ciascuno da 37 CV e 73 Nm di coppia, uno per ruota, che portano la potenza complessiva a 581 CV e 646 Nm di coppia e definiscono il sistema SH-AWD Sport Hybrid AWD della NSX con la relativa trazione integrale.
Il tutto viene governato da un cambio a doppia frizione a 9 rapporti; ce n’è d’avanzo per una velocità massima di 308 km/h e per uno scatto fulmineo da 0 a 100 km/h in meno di tre secondi; meglio della Porsche 911, per dire, e di tante altre sportive titolate.
Prestazioni favorite da un disegno di carrozzeria dall’accurata forma aerodinamica, dal basso baricentro; non trascurabile il peso (da 1.763 a 1.801 kg) che ricorre comunque ad un largo impiego di materiali leggeri (alluminio, fibre di carbonio, acciai speciali) che consentono anche una straordinaria rigidità e non influiscono sulle prestazioni.
Conta anche, eccome, l’equilibrata distribuzione dei pesi che gravano al 42% sull’anteriore e per il 58% sul posteriore.
Raffinata la struttura telaistica “space frame” realizzata con barre di alluminio estruso unite tra loro con l’inedita tecnologia della saldatura automatica Metal Inert Gas.
Sono il regno dell’alluminio anche le sospensioni che supportano anche la trazione integrate Sport Hybrid SH-AWD.
Adeguatamente potenziato il sistema frenante che fonde le prestazioni di un sistema meccanico con una frenata rigenerativa e con il Brake by Wire che consente anche di essere tarato secondo lo stile di guida del pilota.
Poi si rischia quasi di scivolare nell’ovvio, per una sportiva di questa classe, con la presenza del Torque Vectoring, (Hybrid sportivo per l’occasione) sia anteriormente che posteriormente funzionante si in accelerazione che in rilascio o frenata.
Si aggiunge poi l’Integrated Dynamic System che controlla e gestisce tutto il controllabile e gestibile: motore, sterzo, sospensioni e perfino il sound del motore che, in modalità sportiva, entra nell’abitacolo da un particolare condotto che ne esalta la sonorità. Quattro le modalità di guida selezionabili con la manopola sul tunnel: “Quiet” (si fa per dire) con il motore V6 che non supera i 4.000 giri, “Sport e Sport+” per la guida su strada e “Track” per liberare la cavalleria in pista.
Sedersi nell’accogliente abitacolo con i sedili avvolgenti tipo corsa, posizionarsi al meglio nella posizione di guida bassa e cercare una pista ove mettere alla prova le proprie capacità di guida, o divertirsi a godere della straordinaria maneggevolezza, favorita anche dai 4,48 mt di lunghezza, è già un’emozione che si paga però 186.900 euro. Prezzo che può facilmente scavalcare i 200.000 euro con optional come i dischi freni in carboceramica a 12.000 euro e il rivestimento in carbonio del vano motore che ne costa 4.100.
L’arrivo in Italia è programma per ottobre e le prenotazioni vanno sottoscritte presso Autoshop di Padova l’unico Concessionario italiano autorizzato dei dieci europei. Dieci sono anche le NSX riservate all’Italia per il 2016. Affrettarsi, dunque. Sopportando anche due piccoli difetti che - chissenefrega - possono procurare qualche problemino: un bagagliaio di soli 110 dmc di volume utile e le piccole acrobazie che bisogna fare per salire a bordo o uscire dalla vettura.