Taycan, la prima Porsche 100% elettrica con 500 km di autonomia
Porsche festeggia i suoi primi 70 anni guardando ad un futuro che, raccogliendo le sfide che arrivano da più parti anche nel settore delle super sportive, non può che essere anche elettrico.
Giusto allora svelare, non a caso al Museo della casa a Zuffenhausen, quello che sarà il nome del primo modello 100% elettrico: Taycan. Un nome che rende omaggio al mercato cinese (significa “cavallo veloce”) che per Porsche sta diventando uno dei più importanti al mondo e che va quindi assecondato anche sul piano della mobilità elettrica che, da quelle parti, ha potenzialità di sviluppo immense.
La base della nuova supercar è la concept Mission E che utilizza due unità sincrone a magneti permanenti che mettono insieme una potenza di sistema di 600 CV, giusto quelli che servono per prestazioni da vera Porsche, cioè uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,5” e i 200 km/h che si raggiungono 9” dopo.
La prestazione che però caratterizza al meglio la Taycan e che toglie ogni preoccupazione di restare senza una colonnina di ricarica nelle vicinanze è quella dell’autonomia dichiarata, vale a dire 500 km con, tra l’altro, ricarica rapida all’80% pari al tempo di prendere, con comodo, un caffè: 15 minuti.
Nell’occasione dell’incontro al museo è stato ufficializzato anche il piano industriale relativo al programma elettrico generale della Casa che comporta un investimento di più di sei miliardi entro il 2022 per sviluppare anche le previste varianti ibride della stessa Taycan per la quale si prevedono circa 20.000 esemplari all’anno nel 2020. A proposito dei punti di ricarica circa 700 milioni saranno destinati anche allo sviluppo delle necessarie infrastrutture.
Naturalmente la prevista produzione elettrica comporta anche una riorganizzazione dell’impianto di produzione di Zuffenhausen con tutta la sua carica di storia e tradizione. La novità di maggior impegno e impatto è il collegamento rapido tra le varie aree di produzione da realizzare attraverso un tunnel di 800 meri entro il quale si movimenteranno rapidamente i vari componenti dell’auto che devono pervenire sulle linee di assemblaggio. Positivi i riflessi sull’occupazione per la quale sono previste 1.200 nuove assunzioni.