Volkswagen I.D. BUZZ al Naias di Detroit

I.D. BUZZ, il minibus della svolta elettrica.

11 Jan 2017 motorpad.it
Volkswagen I.D. BUZZ al Naias di Detroit

Si chiamava ufficialmente Transporter 2, ma divenne famoso, anche come icona di un’intera generazione hippy, negli anni 50/60 con il nome di Bulli e ci mise un amen, a fine produzione, a trasformarsi in un oggetto da caccia al tesoro per i restauratori e i collezionisti più accaniti. Adesso torna, via Detroit, nella nuova veste sapientemente ben collegata emotivamente alla tradizione, con il nome di I.D. Buzz e con in compito di rifare, specie in territorio americano, l’immagine di Volkswagen dopo lo scandalo Dieselgate.

Un compito che assolverà senza sforzo per la naturale simpatia che si porta dietro, per la versatilità d’uso che assicura e, nuova preziosa conquista al passo con i tempi, per la nuova tecnologia elettrica che lo muove e che lo rende anche ecologicamente valido.

Lungo poco meno di 5 metri riesce a mettere comodi a bordo fino a 8 persone offrendo anche la possibilità di movimentare secondo necessità e piacere i sedili che, dulcis in fundo, possono anche trasformarsi in lettini.

Conta poi molto, a proposito di alimentazione elettrica, un’autonomia dichiarata di 270 miglia o, secondo la normativa europea Nedc, 600 km. Viene dalle batterie ad alta potenzialità sistemate sotto il pianale e dai due motori elettrici, uno per asse, che mettono insieme 275 kW/375 CV realizzando anche la trazione integrale.

Approda dunque a un vero happy end la storia di questo ambizioso progetto di VW che parte dal 2002 come progetto Microbus per passare poi, una decina d’anni dopo, nel più piccolo Bulli e poi, lo scorso anno, al Bulli-e presentato a CES di Las Vegas come avanguardia del nuovo corso elettrico di VW. Dispiace solo una cosa: doverlo aspettare con tutta probabilità fino al 2022 per poterselo mettere in garage.

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