Alfa Romeo Giulia

L'atteso momento è arrivato e domani sarà il grande giorno. È stato scelto con cura questo 24 giugno. Ricorda quello storico di 105 anni fa che segna la nascita ufficiale dell'A.L.F.A. (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili) che l'ing. Romeo completerà poi con il proprio nome salvandola dalle prime difficoltà.

Qualcosa, dunque, di infinitamente più importante del semplice lancio di un nuovo modello pur importante come la Giulia (se così si chiamerà). È invece, e tutti lo sperano, la vera "rinascita" di un marchio che è nel cuore degli appassionati che tengono vivo il loro amore in mille e mille club sparsi per ogni dove e che arricchisce, con i suoi modelli che hanno fatto la storia dello sport dei motori e dell'industria automobilistica, le collezioni e i musei più importanti del mondo.

Alla Giulia viene affidato un ruolo di estrema importanza nella strategia tracciata da Marchionne per il futuro del Gruppo FCA e per il ruolo che si appresta a giocare nel panorama mondiale dell'auto anche con la numerosa famiglia che si porterà dietro. Si aspettano infatti sette varianti di carrozzeria e trazione tra cui un coupé SUV/Crossover e una ammiraglia.

Sulla qualità concettuale del modello è ricca di promesse l’immagine leonardesca dell’Uomo Vitruviano che è stampato nell’invito alla presentazione e che, pare, accompagnerà la campagna di comunicazione con la sua grande forza espressiva e con il messaggio che contiene sull’uomo al centro della creazione.  

Dicevano un tempo a Torino, con un mix di consapevolezza e malcelato complesso di onnipotenza, che quel che andava bene per la Fiat andava bene per l'Italia. Altri tempi, altre polemiche senza più senso, ammesso che ne abbiano mai avuto.

Ora è certo che quel che andrà bene per la "nuova Alfa" che vuole ripartire alla conquista dei mercati del mondo andrà sicuramente bene per l'Italia.