Anfia e lo stato di salute della componentistica e ricambi

Situazione complessivamente positiva nel 2013 e trend favorevole per il 2014

26 Jul 2014 motorpad.it
Anfia e lo stato di salute della componentistica e ricambi

Secondo una nota dell’ANFIA sono circa 2.400 le aziende con 166.000 addetti che si occupano di componentistica nel settore dell’Automotive che nel suo insieme, giova ricordarlo, occupa 1,2 milioni di lavoratori. Per questo particolare comparto il 2013 si è chiuso in modo complessivamente positivo con un fatturato di circa 39 miliardi di Euro (+2,7% sul 2012) nonostante il rallentamento della produzione nazionale di autoveicoli (-2% e 658.000 unità).

Il saldo positivo poggia quindi su un aumento delle esportazioni (19,3 miliardi di Euro, +5,7%) in controtendenza rispetto rispetto all’andamento complessivo di tutte le merci esportate a livello nazionale. E’ positiva anche la relativa  bilancia commerciale con 8,2 miliardi di Euro (+7,7% rispetto al 2012), mentre le importazioni hanno superato gli 11 miliardi di Euro (+4,2%). Le esportazioni del settore pesano per il 4,9% di tutto l’export italiano, mentre le importazioni incidono per il 3,1% circa, quote che salgono rispettivamente al 5,2% e al 3,9% se si esclude dal totale dei flussi di scambio commerciale il comparto energia.

Il primo trimestre 2014 conferma questo andamento favorevole con esportazioni di parti e accessori per autoveicoli che raggiungono i 5,1 miliardi di Euro (+9,3% sullo stesso trimestre del 2013) e le importazioni i 2,9 miliardi di Euro (+8,2%), con un saldo attivo di 2,2 miliardi di Euro (+10,8%). Cresce il peso delle esportazioni del settore sul totale delle merci italiane esportate, passando dal 4,9% di fine 2013 al 5,3%, mentre le importazioni pesano per il 3,2% circa (3,1% a fine 2013).

Una dimostrazione che le aziende del settore hanno saputo far leva sui fattori di competitività, dirottando una parte crescente delle loro produzione alle commesse estere. Inoltre le imprese più strutturate, dopo aver conquistato e confermato la presenza su un mercato, danno il via ad investimenti fissi aprendo stabilimenti produttivi in loco per la fornitura locale, specie nelle zone a maggior crescita.

In questo quadro il comparto aftermarket (componentistica non destinata al primo impianto), generalmente anticiclico, presenta invece un fatturato in calo negli ultimi anni. Nel 2013 è sceso del 3,5% rispetto al 2012 (anno che aveva chiuso a -7,5% dopo un 2011 positivo), seppur con variazioni percentuali diverse a seconda delle famiglie di prodotto considerate. Il calo più marcato ha interessato i materiali di consumo (-7,6%); seguono i componenti motore (-4,1%); pressoché stabili i componenti di carrozzeria e abitacolo (-0,9%), mentre registrano una crescita a doppia cifra i componenti undercar (+10,9%). Nel 2014, tuttavia, emergono segnali di ripresa. Sempre secondo il Barometro Aftermarket, il fatturato complessivo, dopo un primo trimestre chiuso a +1%, presenta una variazione positiva dell’1,6% nel primo semestre 2014 rispetto al primo semestre 2013, con dinamiche diversificate per le singole famiglie di prodotto: dal +12,4% dei materiali di consumo al +7,9% dei componenti motore, mentre riportano un calo del 3,4% i componenti di carrozzeria e abitacolo e dell’8,8% i  componenti undercar.

La considerazione finale alla situazione (ed alle cifre) esposte conferma la vivacità di un comparto fatto sostanzialmente di piccole e medie Aziende che sono tra le più vivaci del tessuto produttivo italiano e che all’economia nazionale potrebbe dare contributi anche maggiori in termini di occupazione ed entrate fiscali se solo fosse sostenuta da adeguate politiche industriali, dei trasporti e del turismo e se le tanto invocate riforme delle pesanti procedure burocratiche venissero effettivamente e rapidamente attuate.

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