AUTOVELOX
Milano e il pasticcio degli Autovelox
Volevano evidentemente fare i furbi e, un'altra volta, fare cassa rapinando gli automobilisti. Parliamo dei nostri amabili amministratori cittadini, Marco Granelli in testa e Pierfrancesco Maran a ruota che hanno disseminato Milano di Autovelox cervellotici con criteri che nulla hanno a che fare con la sicurezza e la disciplina del traffico sulle quali non si discute.
La prova? Sul cavalcavia Monteceneri in tutto il 2013 si erano registrate 7.695 infrazioni ai limiti di velocità, dato che è stato utilizzato per disporre la collocazione di altri sei Autovelox in altri punti della città secondo un ragionamento che, immagino, sia stato di questo tipo: 7.645 multe x 7 = 50.000 i frazioni sicure, e invece? Invece in soli sei mesi ne sono state rilevate circa 740.000, in lettere così si capisce meglio che non è un errore, settecentoquarantamila.
Come si dice in questi casi "la domanda sorge spontanea: sono impazziti gli automobilisti che si muovono o entrano ed escono da Milano, o sono fuori di testa e da ricovero coloro che hanno disposto una misura tanto punitiva e assurda?”
Assurda anche perchè non può essere applicata nei tempi previsti dalla legge che stabilisce un termine massimo di 90 giorni da quello in cui si è rilevata l'infrazione.
Di fronte alla massa ciclonica delle 740.000 ingiunzione da far arrivare a destinazione in Comune obbiettano che "non ce la fanno" a rispettare questo temine. Secondo loro e con una acrobatica arrampicata sui vetri può essere spostato al momento in cui i Vigili prendono in esame le foto dell'infrazione e identificano il colpevole, in pratica anche all'infinito in un "reato" per cui non ci sarebbe prescrizione.
Sul caso è intervenuto il ministero che ha ribadito il vincolo dei 90 giorni e i primi consistenti ricorsi degli interessati sono stati accolti da giudici. E altri se ne aggiungeranno sicuramente a valanga anche con l'appoggio di una forza politica di opposizione (la Lega) che sosterrà i ricorrenti.
Fossero seri, i responsabili di questa brutta storia trarrebbero le dovute conseguenze del loro operato. Ma se fossero seri non avrebbero adottate misure del gener