Bambini in auto
L’obbligo dell’uso delle cinture è stato introdotto da noi nel 1988.
La strada è il luogo dove si registra il maggior numero di traumi infantili (40% morti/fascia-età 0-14 anni). Sebbene dai dati del nostro Ospedale emerga come solo il 15% dei bambini si trovi in auto al momento dell’incidente (i più sono pedoni, ragazzi in bicicletta o motorino) i più piccoli viaggiano in modo sicuro in meno della metà dei casi. Proiettati in avanti o sbalzati fuori dall’abitacolo, per l’effetto catapulta impresso dall’urto, 8.000 bambini/anno sono ricoverati in Italia e più di 100 muoiono a seguito delle ferite riportate.
Nel corso degli anni, solo un calo del 4% nel numero delle vittime, contro il 10% di Francia e Svizzera, ci colloca tra i meno virtuosi d’Europa.
Sull’uso delle cinture il nuovo art.172 del Codice della Strada recita a riguardo:
- i sistemi di sicurezza presenti negli autoveicoli non sono adatti alle persone d’altezza inferiore ai 150 cm;
- i bimbi non possono occupare un sedile anteriore né viaggiare sotto i 3 anni su veicoli vecchi sprovvisti di cinture di sicurezza;
- i sistemi di ritenuta sono obbligatori dalla nascita fino al raggiungimento del peso di 36 kg;
- i bambini sotto i 10 kg vanno trasportati in culle fissate trasversalmente al sedile posteriore tramite cinture a tre punti o su seggiolini montati in senso contrario alla marcia, in ogni caso mai sul sedile anteriore, se l’airbag del lato passeggero non può essere disattivato;
- dopo i 10 kg il seggiolino può essere sistemato in senso di marcia con lo schienale ben appoggiato al sedile della vettura e le cinture presenti sul dispositivo sempre allacciate;
- solo oltre i 18 kg possono essere utilizzati gli adattatori: piccoli sedili in grado di rialzare la seduta per consentire il corretto passaggio della cintura in dotazione sulle spalle del bimbo.
E a questo punto, come diceva Voltaire, che “ogni uomo sia colpevole di tutto il bene che non ha fatto”.