Dieselgate 2018 atto 2°, trovato il primo colpevole in casa Volkswagen
Sullo scandalo dei test su scimmie e cavie umane per verificare gli effetti del biossido di azoto prende posizione anche la Commissione Europea che si dichiara “sotto choc”, senza però, almeno al momento, annunciare alcun provvedimento a carico di responsabili ancora da individuare ufficialmente. In questa direzione una indicazione di peso viene invece da Volkswagen che si ritrova di nuovo nella bufera delle contestazioni generali dopo le disavventure del 2015. L’amministratore delegato Matthias Müller ha infatti dichiarato “… stiamo traendo le necessarie conclusioni del processo di investigazione” che come prima conseguenza hanno portato alla sospensione di Thomas Steg responsabile della Comunicazione del Gruppo.
In una intervista alla Bild Zeitung il dirigente in questione ha ammesso di essere a conoscenza dei test in corso, ma di non aver informato l’A.D. dell’epoca, Martin Winterkorn, che ha pagato lo scandalo con le dimissioni. Poco convincente, e sicuramente incompleta, nell’intervista di Steg la dichiarazione secondo la quale avrebbe respinto la proposta di usare esseri umani volontari per i test e che anche quelli con le scimmie avrebbero dovuto essere respinti. Chi decise, allora, nei due casi, di procedere? Chi non ha effettuato i dovuti controlli nella vasta struttura di comando e sorveglianza del Gruppo? Chi sapeva e non ha informato chi avrebbe dovuto?
Sono tutte domande che l’opinione pubblica e le Autorità preposte si legittimamente si pongono e alle quali proprio Matthias Müller dovrebbe dare risposta se, come è avvenuto, un suo alto dirigente ha dato le dimissioni che sono state accettate. Non ci fossero responsabilità dirette (o almeno condivisibili) le avrebbe respinte e la sua stessa posizione, come quella di Winterkorn a suo tempo, non si vede come possa evitare di essere messa in discussione.
Intanto sullo scandalo prende ufficialmente le distanze da VW il Gruppo Daimler con un duro comunicato in cui dichiara:
- “Ci dissociamo espressamente dagli studi e dall’EUGT. (la società che ha fatto i test, n.d.r.)
- Siamo sconvolti dalla natura e dalla portata degli studi e dalla loro attuazione.
- Condanniamo gli esperimento nel modo più assoluto.
- L’approccio di EUGT contraddice i nostri valori e i nostri principi etici.
- Anche se Daimler non ha avuto influenze sulla progettazione dello studio, abbiamo avviato un’indagine approfondita sulla questione”.