Fumo in auto: verità, pericoli e divieti
A dispetto delle numerose campagne di sensibilizzazione sui danni da fumo passivo la pratica di fumare in auto riguarda ancor oggi un numero piuttosto considerevole di persone: il 7%.
La guerra al fumo in auto, aperta da anni nonostante opinioni diverse e pareri discordi, ciclicamente torna d’attualità; si vedano i nostrani sfortunati propositi di modifica dell’art.173 del codice della strada con la richiesta di multe salate (specie in presenza di minori a bordo) e la sospensione della patente in caso di reiterata violazione o il recente disegno-legge proposto al Governo britannico dal Royal College of Physicians sulla base di dati inconfutabili: un tasso d’inquinamento dentro le vetture dei fumatori 23 volte maggiore di quello presente nei locali pubblici del Regno: Paese dove peraltro è già in vigore il divieto di fumo al volante per veicoli da lavoro come camion, furgoni e bus.
Polemiche a parte - un simile provvedimento Montesquieu l’avrebbe forse annoverato come l’ultima delle tante leggi inutili che indeboliscono quelle necessarie - il danno immediato alla salute dovuto all’aria viziata in ambienti chiusi è palese, soprattutto per bambini, asmatici e cardiopatici. Il motivo? I vapori nocivi che per la combustione in luoghi scarsamente ventilati anziché diluirsi nell’aria si concentrano in dense nuvole e portano a livelli altissimi le polveri sottili, i composti organici volatili e il monossido di carbonio; con picchi di PM10, giusto per capirci, che raggiungono oltre i 500 microgrammi al metro cubo, 10 volte più del limite giornaliero fissato dalle normative europee per il blocco delle auto.
A questi pericoli derivanti dall’esposizione indebita al fumo passivo, che vanno ovviamente ad aggiungersi a quelli di altri luoghi affollati e mal areati nel corso di una intera giornata, si devono sommare quelli prodotti sull’umore, sulle prove di accuratezza e sui test decisionali. Il risultato? Condotte di guida più nervose, mani meno ferme sul volante, movimenti più goffi, minor attenzione verso l’ambiente esterno. Insomma un maggior rischio-incidente dovuto ad uno stile di guida più frenetico e sbadataggini imposte da gesti a prima vista banali come accendere o tenere in mano la sigaretta quando si è al volante, abbassare lo sguardo per depositare la cenere, raccogliere l’accendino caduto all’interno della vettura, lanciare mozziconi accesi dai finestrini dell’auto in corsa: un insolente atto di maleducazione, colpevole di non poche offese a pedoni, motociclisti e ambiente.