I soldi c'erano
Rispunta il Conto Termico con 900 milioni per combattere lo smog.
Forse è la volta buona per sbloccare il Conto Termico. Era - ed è - uno stanziamento di 900 milioni destinati, due anni fa, a combattere lo smog. Se ne erano perse le tracce tra i mille ostacoli che a causa di infinite riunioni, rinvii, discussioni in Parlamento, convocazioni di esperti e altre amenità del genere che servono più che altro a far perdere tempo e a far “amare” la burocrazia.
Non so bene chi va ringraziato, se il sottosegretario Simona Vicari per il Governo o Ermete Realacci presidente della Commissione Ambiente, fatto sta che pare, ripeto pare, che questi soldi siano ora effettivamente disponibili e suddivisi secondo un criterio più semplice ed efficace.
Sarà forse perché di smog si è tanto parlato in questi tempi, ma il complicatissimo regolamento di spesa aveva letteralmente bloccato tutto secondo la nota pratica, di chi governa e di chi si oppone, che rinviare è sempre meglio che fare.
Comunque i fondi per il Risparmio Energetico, strumento fondamentale per ridurre le emissioni, si metteranno in moto.
Duecento milioni saranno spesi e dalle amministrazioni pubbliche come scuole ospedali, uffici, per la riconversione degli impianti termici visto che anche a Roma hanno preso atto che il 40% delle polveri sottili dipende proprio dal riscaldamento. Non dunque, in questa misura come sostengono i talebani dell’auto dalle quattroruote.
Gli altri settecento finiranno invece ad aziende e famiglie che vorranno - e sarebbe meglio dire dovranno - risolvere lo stesso problema. Altri interventi e semplificazioni procedurali dovrebbero - e sarebbe auspicabile dovranno - incrementare l’efficacia delle nuove misure che dipenderà in gran parte anche dalla serietà dei controlli.
Meglio tardi che mai, dunque. Ma resta, incontrovertibile, la constatazione di sempre: non sono, quasi mai i soldi che mancano, ma le idee e la capacità di spenderli. Bene possibilmente.