L’auto in TV

In movimento, a colori, con qualcuno, della marca interessata o con un esperto del settore che ne illustra dettagli, tecnica, pregi e difetti. È l’auto in TV così come viene presentata nelle rubriche che se occupano, alcune delle quali consolidate da anni e con un pubblico di fedelissimi, oltre che vario, crescente e, nei migliori dei casi, certificato dalle rilevazioni ufficiali Auditel.

Insomma l’auto in TV, - prodotto, sport, Saloni, rassegne storiche, personaggi, tecnica e turismo - tira sempre.
Cambia innegabilmente la comunicazione con forme che adottano linguaggi magari più in sintonia con i tempi e con l’approssimazione e la sinteticità di un certo modo di fare informazione che tutto consuma e brucia appena un nanosecondo dopo che è stata messa in circolo, senza nulla o quasi concedere alla riflessione ed alla sedimentazione.

La TV anche nell’auto continua invece a far valere il suo peso, insostituibile mezzo di divulgazione e di notorietà.
Sarà un caso ma la formula “comprereste un’auto da quest’uomo” (che fu fatale a Nixon) ha sempre un valore enorme nell’aggiungere credibilità e nel fissare nei telespettatori argomenti non banali da far riemergere al momento dei confronti e della decisione d’acquisto.

Ne sono ben consapevoli i politici che si scannano per un’intervista, una comparsata, un’apparizione purchessia. Se n’è ricordato perfino uno che di TV è forse il massimo esperto mondiale. Un tale Berlusconi che, non accontentandosi di quanto può fare con le sue TV, è tornato a “vendersi” anche sulla TV di Stato. Vorrà pur dire qualcosa. O no?