La Benzina, misteri e “furti”
Sale il prezzo del petrolio e scattano immediatamente gli aumenti della benzina, ma quando scende tardano gli adeguamenti al ribasso.
E’ uno strano ascensore quello della benzina: veloce a far salire il prezzo della benzina quando sale quello del petrolio, lento a farlo scendere quando scende. Non solo. Incidono fortemente sul prezzo alla pompa le cosiddette accise di scopo – una tassa su quello che si produce, là dove l’IVA è una tassa su quello che si consuma che, per definizione e per logica, dovrebbe decadere quando viene a cessare lo scopo per cui sono state introdotte.
Succede invece che, con una acrobazia logico-contabile tutta italiana, questo balzello finisce per essere incorporato nel prezzo generando, a questo punto, un’altra mostruosità e cioè che l’IVA finale viene pagata su un prezzo maggiorato da un’altra tassa. Vale a dire una tassa su una tassa!
Misteri di una logica a dir poco proditoria del Fisco e di un rapporto poco serio con il cittadino contribuente, causa prima di una situazione arcinota e denunciata ad ogni occasione che fa sì che l’automobilista italiano paghi la benzina più cara d’Europa, salvo un paio di eccezioni.
Tutto questo tortuoso meccanismo è riproposto in un recente e documentato servizio di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera che, sulla base di uno studio della Confartigianato, dimostra che il prezzo della benzina si porta sulle spalle i peso di un euro al litro.
Piovono così proteste e denunce da ogni parte, ma di interventi correttivi non c’è traccia e continuiamo a pagare. (vedi elenco di alcune accise)
Davvero non c’è niente da fare e dobbiamo rassegnarci?
Non è giunto il momento di dare vita ad una azione corale e coordinata tra tutti gli interessati?
E’ tempo di riportare il pezzo della benzina almeno a livello della media europea - siamo o no in Europa? - ed è anche utile all’economia nazionale in quanto si libererebbero risorse per gli investimenti, i consumi, la ricerca, per un po’ più di equità sociale.
Nel programma della Compagnia ci sono poi anche altri importanti argomenti come le Assicurazioni, le Autostrade, la Garanzia e il confronto con le Case Automobilistiche, che meritano sicuramente un impegno di tutti se si vuole che qualcosa cambi.
Lancia questa proposta-stimolo la Compagnia dell’Automobile che ha fatto del dialogo stretto con gli automobilisti e motociclisti la sua ragione fondante e il suo principale impegno. L’invito è per chi, semplice cittadino o gruppo organizzato, voglia metterci un po’ d’impegno per costituire una seria forza di pressione che non possa essere ignorata là dove maturano le decisioni.
Non dimentichiamo che, mal contati, tra automobilisti e motociclisti siamo pur sempre una quarantina di milioni di cittadini. Che votano.
ALCUNE DELLE ACCISE SUI CARBURANTI:
- 1935/1936 0,00981 Guerra d’Etiopia
- 1956 0,00723 Crisi di Suez
- 1963 0,00516 Vajont
- 1976 0,0511 terremoto Friuli
- 1980 0,0387 terremoto Irpinia
- 2004 0,02 contratto autoferrotranvieri
- 2005 0,005 acquisto bus ecologici
- 2011 0,04 arrivo emigranti libici
- 2011 0,0071 finanziamento cultura
- 2011 0,082 benzina+
0,113 gasolio
Per iscriversi alla Compagnia:
http://compagniadellautomobile.it e seguire le istruzioni