Menti sconvolte e pensieri esaltati
Il cervello è lo strumento deputato al controllo dei nostri comportamenti.
Gli effetti euforizzanti ed afrodisiaci evocati da questo alcaloide, contenuto nelle foglie della pianta di coca, ben noto agli indigeni dell’America latina che l’impiegavano al contempo come medicamento e fonte di piacere, sono stati studiati sin dagli inizi dell’800: percezioni piacevoli, emozioni potenziate, attenzione pronta, desiderio sessuale aumentato, comunicazione interpersonale disinibita. Insomma una fonte apparentemente innocua di euforia che lo stesso Freud stimava - non molto tempo fa - non solo incapace di portare a dipendenza ma addirittura di una qualche utilità come stimolo e fonte d’ispirazione per le attività creative, artistiche e letterarie. Credenze - almeno in parte - ancora accettate fino agli inizi degli anni 80, ma oggi ritenute del tutto fasulle. Ovidio affermava che “propendiamo per ciò che è vietato e desideriamo ciò che ci è negato”.
Di certo gli effetti dirompenti della cocaina sono sotto gli occhi di tutti. Le stime riportano numeri in continua crescita: 7% di consumatori occasionali sotto i 50 anni, con una dipendenza che si sviluppa nel giro d’un paio d’anni dalla prima assunzione. Il 15% di chi si rivolge ai servizi per le tossicodipendenze. Gente comune…che guida. Persone “per bene”, non necessariamente provenienti dagli strati più marginali della società. Chi assume cocaina ha una corteccia cerebrale di spessore ridotto, specie in quella sede frontale dove si traducono in realtà le nostre capacità decisionali, si determina il grado d’attenzione, si palesano le capacità di trovare soluzioni, restare concentrati, riflettere. La sede dove a volte prendon vita molte di quelle irresistibili idee sniffate e fumate, che volontà e ragione non sono più in grado di tenere sotto controllo.
Pensieri esaltati che stanno alla base di tante tragiche infrazioni che dal 2008 la legge punisce, una volta rilevata la positività ai cannabinoidi, con dure sanzioni: ammende salate, sospensione della patente, fermo amministrativo del mezzo. Pene raddoppiate in caso d’incidente che prevedono misure detentive e la confisca del veicolo quando commesse dallo stesso proprietario “sballato”.