Moto Guzzi MGX-21

Alla riconquista dell'America.

10 Aug 2016 motorpad.it
 Moto Guzzi MGX-21

La Moto Guzzi riparte alla conquista dell'America con la nuova MGX-21 che sembrava, quando apparve all'Eicma 2014, una emozionante "show bike" da esposizione. Invece si è trasformata non solo in una splendida realtà, ma è diventata uno di quegli straordinari prodotti italiani che quando ti capita di incontrare sulle strade del mondo ti fa sentire, retorica a parte, davvero orgoglioso.

Di sicuro questo succederà con la nuova moto di Mandello Lario; da qui è partita per riconquistare l'America degli appassionati delle grandi e storiche moto "cruiser" che da quelle parti hanno il loro habitat naturale e culturale.

L'incontro non poteva avere luogo più adatto del maxi raduno di Sturgis, nel South Dakota, terra degli indiani Ogala, di Cavallo Pazzo e Nuvola Rosso, del "generale di vent'anni" George Armstrong Custer, dove i veri bikers arriveranno in più di 700.000 a dare vita al più autentico e vivo dei miti americani, quello del "viaggio", - non della "meta" - nei grandi spazi dai confini sfuggenti.

La MGX-21 li affronterà riprendendo un discorso che si era aperto negli anni '70 quando la gloriosa antenata California - intesa ovviamente come moto - sedusse nientemeno che la Polizia di Los Angeles.
Ora dalle parti di Milwaukee qualche pensierino in più se lo porranno di sicuro e guarderanno con un mix di ammirazione e rispetto questo capolavoro di stile, lavoro artigianale, tecnica raffinata.

Nera, solamente nera nella livrea, con l'evoluto bicilindrico trasversale di 1.400 cc da 96,6 CV che alla sportività concede solo il rosso delle teste dei cilindri e la punta del parafango in carbonio della ruota anteriore. E poi ci sono le belle borse, la sella bassa che determina la posizione di guida con i 21 pollici della ruota anteriore e i 19 di quella posteriore, l'aerodinamico e protettivo scudo che avvolge il faro e tutta la zona davanti. Impossibile, cavalcandola, non farsi notare.

Tra le note tecniche ci sono da ricordare i gruppi ottici a LED, il Ride-by-Wire multi mappa, l'ABS a due canali, il Traction Control a tre livelli, il Cruise Control, il telaio tubolare a doppia culla, il cambio a sei marce con l'ultimo rapporto in overdrive e la trasmissione a cardano.

SÌ, d'accordo, tutte cose che accrescono il valore tecnico, il fascino e la sicurezza della moto. Ma soprattutto la sua legittimità a porsi come "istant classic". E come "istant legend".

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