OCCORRE IL "CALMIERE"

Come ai tempi di guerra: occorre il “calmiere”

22 Jul 2013 motorpad.it
OCCORRE IL 'CALMIERE'

Sembrava un concetto d’altri tempi. Degli anni bui e dolorosi della guerra quando per cercare di dare un freno alla penuria di generi di consumo che provocava un continuo rincaro dei prezzi, il governo interveniva con “il calmiere”. Era un modo forzoso di imporre un limite invalicalibile (come è scritto sui muri di cinta delle caserme) al costo di alcuni generi di prima necessità.

E la benzina sicuramente lo è, altro non fosse che per la semplice constatazione che in Italia la quasi totalità delle merci viaggia su gomma e, quindi, ad ogni variazione del prezzo della benzina si genera automaticamente un’inevitabile ricaduta inflazionistica. Ci vorrebbe dunque il “calmiere” per bloccare il perverso meccanismo che, ad ogni estate, all’approssimarsi delle vacanze, genera l’aumento del prezzo della benzina alla pompa.

Le ragioni della manovra addotte dalle Compagnie petrolifere, specie in questa occasione, sono assolutamente pretestuose e insostenibili. Si sente parlare, infatti, di “crisi egiziana” cioè di una sitruazione di turbolenza in Egitto che potrebbe, ripeto, potrebbe, provocare la chiusura del Canale di Suez e quindi provocare il rialzo del prezzo del greggio.

Tutte balle. L’unica volta che il Canale di Suez è stato chiuso per qualche giorno è stata nel 1956 e subito intervennerono i parà inglesi e francesi a rimettere le cose a posto. È poi noto che il petrolio che consumiamo in questo periodo è stato acquistato ai prezzi più bassi di almeno quattro mesi fa. Siamo quindi di fronte ad una chiara manovra speculativa che ha anche l’aspetto e la compattezza di un vero e proprio “cartello” visto che non c’è Compagnia, neanche le “low cost” o “no logo” che dir si voglia, che non si sia prontamente allineata.

Ecco perché ci vorrebbe un intervento d’autorità che ponga dei paletti precisi. Pare ci stia provando il Governo, ma non con atto di imperio, semmai con quella che ora si chiama “moral suasion” a invitare le Compagnie a rivedere le loro politiche, ma le speranze che venga ascoltato sono davvero illusorie. Da noi si fa fatica a fare quello che impone la legge. Figuriamoci se qualcuno farà mai quello che viene invitato a fare a favore del cittadino.

E al Pantalone motorizzato tocca sempre pagare.

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