Pininfarina sulla Via delle Indie
L’indiana Mahindra interessata all’acquisto di Pininfarina
Prima la carrozzeria Bertone che ha cessato l'attività, poi l'Italdesign di Giugiaro ormai da tempo nell'orbita del Gruppo VW e ora Pininfarina obiettivo dell'indiana Mahindra quale nuovo capitolo della sua politica di crescita che ha portato anche all'acquisto della coreana SSangYong. Un'altra eccellenza assoluta italiana cede al rapido mutare dei tempi ed alle leggi dell'internazionalizzazione. Non ci sono ancora conferme ufficiali sulla concretezza della trattativa e, in particolare, sulle valutazioni (si parla di 140 milioni) se non un significativo balzo delle azioni dell'azienda italiana il cui valore è aumentato del 26%, La Borsa, insomma ci crede e, di solito, non si sbaglia. Da Torino arriva solo una dichiarazione del presidente Paolo Pinifarina, nipote del fondatore Battista (Pinin) Farina nel 1939, figlio di Sergio che ne ha continuato e sviluppato, anche industrialmente, l'attività e fratello di Andrea morto in un incidente: "Mahindra è già nostro cliente da tempo e i rapporti sono ottimi".
Certo è che pur restando l'attività in Italia da Torino se ne va un altro enorme capitale di ricordi, competenze e cultura. Quella che negli anni ha messo sulle strade del mondo molte delle più belle Ferrari, Alfa Romeo, Maserati, e Fiat ed una “serie di fuoriserie" e concept che hanno nobilitato le più prestigiose collezioni e contribuito a rendere famoso nel mondo l'italian style dell'auto.
Che adesso diventino più belle e seducenti le Mahindra era sicuramente ora. Ma francamente mi emoziona poco o niente.