Un artista sul dieselgate
Il dieselgate visto da Emilio Isgrò.
Artista, scrittore e giornalista (è stato anche responsabile delle pagine culturali del Gazzettino) Emilio Isgrò interviene, a modo suo, sul caso del dieselgate che si è scatenato su Volkswagen. Del costruttore tedesco si era già occupato nel 1964 con un’opera grafica che aveva suscitato molte polemiche, un’accusa di blasfemia e l’invito a ritirare la sua opera (un’opera fotografica) da parte della stessa Volkswagen. Invito ovviamente rifiutato.
Torna con grande puntualità sull’argomento un servizio a firma Annichiara Sacchi sul bell’inserto LA LETTURA del Corriere della Sera.
E’ qui che Isgrò interviene, con il suo segno grafico distintivo della “cancellatura” sulla situazione attuale di VW e lo fa tirando una serie severissima e di grande forza espressiva di tratti neri su quella scritta nera e su quella fila di Maggiolini, anch’essi neri, che “perfettissimi” di certo ora non sono più.
Una vendetta postuma attesa per 50 anni? Non credo. Piuttosto una prova di grande ironiae di una capacità di sintesi che è propria dell’artista e la riprova che al posto del diluvio di parole, parole, parole che piovono da ogni dove (anche le nostre, beninteso) basta opporre qualche semplice, quanto efficacissimo, tratto di pennarello nero. Già, ma devi esser un artista.