Ancora sul dieselgate
Nuovi problemi per Volkswagen.
Continuano a giungere notizie preoccupanti per Volkswagen in merito al dieselgate e proprio quando, con uno degli ultimi comunicati ufficiali, Wolsfburg annunciava una soluzione per soddisfare le richieste di indennizzo da parte dei clienti europei.
Invece, e proprio da parte di un azionista di peso, arriva la minaccia di una causa di risarcimento per le grandi perdite che il dieselgate ha causato. Si tratta del fondo sovrano della Norvegia Norges, (il più grande del mondo) che detiene l'1,64% delle azioni ha dichiarato di aderire ad una delle class action già attive in Germania per recuperare quanto perso con il drammatico calo delle azioni nel 2015. È noto che VW ha accantonato più di 16 miliardi di riserva per far fronte alle multe, alle cause, e ai costi per i richiami dei modelli interessati dallo scandalo.
Si parla anche di due proposte che riguardano uguali entrambe il Consiglio d'Amministrazione, ma molto diverse per tipo di proposte. Dovrebbero essere presentate alla Assemblea degli azionisti VW del prossimo 22 Giugno. La prima parla di una specie di "autoassoluzione" dei membri del CdA in quanto una indagine interna non avrebbe rilevato prove certe della loro responsabilità; la seconda chiederebbe invece di procedere alla totale e drastica sostituzione di tutti i membri del Consiglio stesso.
Il fondo norvegese lo accusa di essere responsabile dello scandalo in quanto il sistema di governo di VW penalizza i piccoli azionisti a favore di una specie di "cerchio magico" dove 10 membri su 20 sono rappresentanti dei sindacati, i tre più importanti appartengono alla famiglia Porsche-Piëch, poi c'è il Land della Bassa Sassonia, il fondo sovrano del Qatar e gli ultimi due sono Pötshe (vivai e giardini?) e l'ultimo è il solo indipendente. Questa composizione genererebbe, sempre secondo i norvegesi, una situazione di governo dell'azienda inefficiente con troppe decisioni sbagliate e scarsamente etiche.
Per chiudere due buone notizie: le vendite stanno andando bene per tutti i marchi del Gruppo e i 120.000 dipendenti riceveranno un premio di 3.950 euro, 1.000 in meno di quanto percepito lo scorso anno come partecipazione agli utili, ma pur sempre una cifra importante che dice dello stato di salute complessivo dell'azienda.