ASSEMBLEA FIAT

Si è tenuta ieri al Lingottol’attesa Assemblea per l’approvazione del bilancio 2012.

10 Apr 2013 motorpad.it
ASSEMBLEA FIAT
Si è tenuta ieri al Lingottol’attesa Assemblea per l’approvazione del bilancio 2012. Ecco i principali elementi emersi nell’esposizione dell’A.D. Sergio Marchionne e del Presidente John Elkan.
 
- 84 miliardi di ricavi, al 10% derivati dall’Italia. 3,8 miliardi di utile di gestione e 1,4 miliardi netti. Vendite totalidi Fiat-Chrysler salite a 4,2 milioni di unità tra auto e veicoli commerciali: 2,1 milioni negli USA, 1 in Europa e 980.000 in Brasile. Per il 2013si prevedono ricavi tra 88 e 92 miliardi, con un utile netto tra 1,2 e 1,5 miliardi e vendite tra 4,5 e 4,3 milioni di unità con mercati come Cina, America Latina e America del Nord in crescita.   
 
- In cassa ci sono 21 miliardi di liquiditàche sono largamente sufficienti per portare a termine il programma di acquisizione delle quote di Chrysler ancora detenute dal Sindacato Veba. Questa disponibilità però sarà in qualche modo “congelata” fino a quando la situazione europea dell’autonon troverà qualche elemento di stabilita e si troverà l’accordo sul prezzo sul quale si attende la pronuncia del Tribunale del Delaware. La Veba spera di ottenere prezzi più vantaggiosi da altri acquirenti che però devono tener conto che quella che detengono è una quota di minoranza e che la maggioranza, cioè Fiat, non intende vendere la propria. I tempi ragionevoli di chiusura dell’operazione sono stimati alla metà del 2014.
 
- La crisi dell’autoha ormai coinvolto tutta l’Europa e in particolare in Italia si prevede un 2013 a non più di 1,3 milioni di immatricolazioni. Sono stati criticati abbastanza apertamente gli aiuti di stato che la Francia accorda al Gruppo PSA creando di fatto distorsioni nella concorrenza.
 
- Fiat conferma il mantenimento dell’occupazionementre altri costruttori riducono l’occupazione e chiudono impianti. Non cambiano i programmi e gli investimenti per l’Italia. E’ confermata la politica di puntare sui marchi Premium Alfa, Maserati, Jeepper continuare a crescere perché, come diceva il fondatore Gianni Agnelli già nel 1999 la Fiat è troppo piccola e deve crescere.   
 
- Un sollecito a fare in fretta qualcosa a favore dell’Automotiveè stato rivolto alla politica anche per “dare credibilità al Paese”.
 
- Il Gruppo potrebbe mettere in venditaalcuni asset ma “non Ferrari che non ha prezzo”. Eventuali nuovi investitori potranno acquistare bond, ma “non entrare nella struttura del capitale”, cioè diventare soci.  
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