Bosch, risultati di Bilancio 2018
Lo scorso anno il Gruppo Bosch ha chiuso il bilancio a 78,5 Miliardi di euro con una crescita del 5% rispetto ai 12 mesi precedenti e stabilendo un nuovo record di fatturato. La parte più consistente è stata realizzata dal settore automotive che pesa per il 61% del totale delle entrate con 47,6 Miliardi. A seguire le altre attività dell’azienda tedesca che lavora nei comparti dei beni di consumo (17,9 Mld per una quota del 23%) l’Industrial Technology (7,4 Mld/9%) e l’Energy and Building Technology (5,6 Mld/7%). Questo ha portato ad avere un EBIT di 5,5 Mld di euro e di investire in ricerca e sviluppo 7,3 Mld di euro
Analizzando per area geografica, è sempre l’Europa a guidare i risultati che pesano il 52% del fatturato totale ed equivalgono a 41,4 Mld di euro, l’area asiatica è al secondo posto con il 30% del fatturato (23,4 Mld), mentre il Nord America incide per il 16% (12,3 Mld) ed il Sud America vale il 2% (1,4 Mld).
All’interno di questi numeri è sempre rilevante il ruolo della filiale italiana che conta 6.000 dipendenti sui 409.900 totali in 19 società, 4 centri di ricerca e realizza un fatturato di 2,5 Mld di euro al 60% derivanti dalla fornitura ad aziende automotive. Questo ha registrato un calo rispetto all’anno precedente dovuto a due fattori, la contrazione delle immatricolazioni mentre il secondo riguarda il cambiamento in atto nella produzione di auto a livello europeo. Qui si è fatta sentire in maniera decisa la continua e costante azione di demonizzazione sui motori diesel, soprattutto da parte delle amministrazioni locali, indicati a torto di contribuire all’aumento delle emissioni inquinanti.
Niente di più falso perché il diesel non solo è in grado di contenere le emissioni di CO2, che è bene ricordarlo, è un clima alterante e non un inquinante, ma ha livelli di consumo contenuti ancora non raggiunti dagli altri propulsori. Inoltre la tecnologia sviluppata negli anni su questa alimentazione è un patrimonio unico dell’industria europea e al di fuori del continente non ci sono le competenze per arrivare ai risultati ottenuti finora. In pratica chi volesse costruire auto con motore diesel deve per forza rivolgersi ai produttori di componentistica europea.
Le soluzioni tecniche studiate e sviluppate in questi anni riguardano da vicino l’Italia dove, all’interno dello stabilimento di Modugno (Bari), troviamo un vero fiore all’occhiello a livello industriale, come ribadito dall’Amministratore Delegato del Gruppo Bosch in Italia Gerhard Dambach. Da sempre attivo nel campo della meccanica di precisione per applicazioni automotive produce componenti per i sistemi di alimentazione diesel ed ha tra i principali clienti il Gruppo FCA, Mercedes, il Gruppo PSA, Renault, Nissan, Hyundai e Kia. Sempre nello stesso sito è presente il Centro Studi Componenti che studia e sviluppa le tecnologie ecosostenibili.
Per rispondere al momento di grande trasformazione che sta attraversando il comparto dell’auto, la fabbrica pugliese ha iniziato un processo di diversificazione e di ridefinizione dei processi, aggiudicandosi la produzione delle componenti per le e-bike, le biciclette a pedalata assistita.
Oltre ai risultati di bilancio internazionali e nazionali, Bosch ha confermato la propria strategia per contenere le emissioni di CO2, assicurando che entro il 2020 tutte le 400 sedi Bosch nel mondo saranno a impatto zero, raggiungendo così l’obiettivo della carbon-neutrality in poco più di un anno.