Cresce il carico fiscale sull’Auto
La relazione dell’ANFIA sulla pressione fiscale sull’Auto in crescita nel 2015.
Nel 2015, rispetto all’anno precedente, l’auto e gli automobilisti hanno continuato ad essere tartassati da un carico fiscale crescente. Lo rivela con l’abituale ricchezza di documentazione l’ultima relazione dell’ANFIA (l’associazione delle aziende della filiera dell’auto) impreziosita dai compenti del presidente Aurelio Nervo. A fronte dei 71,53 miliardi di euro di carico fiscale del 2014 il prelievo fiscale è salito a 71 milioni dello scorso anno e la tabella allegata dettaglita, voce per voce, l’ammontare del prelievo e l’incidenza percentuale sul totale.
Tre sole le voci in calo: il bollo (-1,2%), i carburanti (-3%) e i premi assicurativi (-4,00%) che pure restano i più cari d’Europa.
Secondo il presidente Nervo la percentuale del gettito fiscale dell’intero comparto sul Pil è del 4,4%, anche questa la più alta d’Europa dove la media risulta più bassa di un punto.
Osserva sempre Nervo che in Europa vanno sempre più diffondendosi forme di tassazione “premianti” ovvero collegate alle emissioni, misura che sarebbe tempo di applicare anche in Italia. Restano comunque solo il 5% del parco circolante europeo i veicioli con meno di un anno di età che innescano anche seri problemi di sicurezza.
Dopo anni di ribassi sono cresciuti i consumi di carburante (+1,5%) grazie al calo del prezzo del petrolio. Resta sempre evidente che a fronte del calo del prezzo industriale cresce (ad evidente compensazione a danno dell’automobilista) la componente fiscale (IVA e accise). Da qui e da altre considerazioni negative emerge evidente “… la necessità di una revisione della fiscalità e di un piano per la mobilità sostenibile di cui il Governo dovrebbe darsi rapido carico puntando sui veicoli ecologici, connessi ed a guida autonoma”.