Elon Musk e la scommessa dell’auto elettrica
Doveva essere… e forse ancora sarà. Elon Musk doveva essere, e forse ancora sarà da quell’imprevedibile e vulcanico uomo che conosciamo, colui che ha creato la Tesla costringendo tutti gli altri costruttori a inseguire, che ha democratizzato l’auto elettrica con un modello dal prezzo competitivo e fiumi di dollari in prenotazione con consegne previste a 5 mesi; che doveva portarci su Marte per un week end da fantascienza; intubarci nel treno magnetico Hyperloop, superveloce più rapido e sicuro dell’aereo; che aveva inventato pay-pal come nuova forma di pagamento.
E invece, denunciando per primo in una famosa e stralunata intervista che per lui “…le difficoltà dovevano ancor venire” ha sconvolto, come sempre, ogni regola e ha annunciato a Wall Street il ritiro dal listino e la privatizzazione dell’Azienda attraverso un fondo sovrano saudita. Tutto senza alcuna consultazione con gli altri amministratori della Società e con una incredibile esibizione di show al wiskey-marijuan seguita da altra devastante intervista al Time.
Inevitabile la smentita della SEC (l’organo di controllo americano per le società quotate), ma altrettanto inevitabile la caduta del valore azionario, fino ad un quinto del valore e la multa da 40 milioni di dollari per turbativa del mercato. Peggio, la decadenza da presidente della Società per tre anni con il mantenimento della carica di Amministratore Delegato.
E adesso? “E adesso, pover uomo” verrebbe da dire parafrasando Hans Fallada, - accostamento non proprio lecito - crescono le difficoltà nel rispettare i programmi di produzione, i dubbi di tenuta e caratteriali insinuati dallo stesso imprenditore/sognatore e quelle di rapportarsi dentro e fuori l’Azienda e con il feroce star system dell’economia americana.
E qual è allora la riposta e la dichiarata disposizione d’animo dello stesso Musk? Una semplice mail inviata ai depressi dipendenti in stile Via col Vento - Vivien Leigh/Clark Gable: “…domani otterremo una grande vittoria oltre ogni aspettativa’’. Se lo dice lui non resta che attendere.