Fiat-Chrysler, le riserve di Moody’s
Non tutto brilla nell’acquisizione di Chrysler da parte di Fiat entrano in scena le potenti Agenzie di rating.
Gli osservatori più attenti avevano già segnalato le possibili conseguenze negative della pur brillante e ricca di prospettive operazione Fiat-Chrysler. Che puntualmente si manifestano anche in forma ufficiale con le osservazione e le riserve espresse da Moody’s, una delle più potenti ed autorevoli Agenzie che valutano lo stato di salute delle aziende e perfino degli Stati.
Succede infatti che mentre la settimana scorsa era stato confermato il rating di Chrysler (cosa che, obiettivamente mette Detroit in posizione prevalente su Torino), ora viene messo sotto osservazione quello di Fiat che può correre il rischio di declassamento. Afferma infatti Moody’s, con una dichiarazione del vice presidente Frey, che “l’acquisizione può indebolire in modo sensibile la liquidità di Fiat in una fase di flusso di cassa ancora negativo”. Una valutazione che non tutte le Agenzie condividono, ma che può avere degli effetti sul mercato a cominciare da quello, già in atto ed atteso, di movimenti di realizzo dei guadagni in borsa da parte di coloro, privati e investitori istituzionali, che stanno traendo beneficio dal grande balzo (+16%) che le azioni Fiat hanno toccato in Borsa.
Nella sua analisi Moody’s riconosce che per Fiat non dovrebbero esserci pericoli immediati per le necessità di cassa anche in vista di quanto viene nel frattempo generato, ma problemi potrebbero sorgere in vista della quotazione a Wall Street con un possibile aumento di capitale del nuovo Gruppo o con il lancio di un prestito internazionale.
In ogni caso elementi di chiarezza, anche sui programmi industriali a breve e medio termine, sono attesi dalla conferenza stampa di Marchionne al Salone di Detroit lunedì prossimo.