Fiat-Chrysler primo trimestre
Bilancio favorevole nella trimestrale Fiat Chrysler.
Il bilancio del primo trimestre, la famosa “trimestrale” chiude dati estremamente positivi per quanto riguarda la redditività con il fatturato che registra ricavi saliti del 3% e un utile di 528 milioni di euro. Meno positive, ma non tali da preoccupare Sergio Marchionne che prevede comunque di scendere sotto i 5 miliardi per la fine dell’anno. Un tempo abbastanza lungo per la Borsa che penalizza il titolo che scende a 7,03 per risalire a 7,11 giovedi.
C’è abbastanza ottimismo per il Consiglio d’Amministrazione per confermare gli obbiettivi di fine anno con ricavi che dovrebbero superare i 110 miliardi con utili che dovrebbero salire a 5 miliardi per Ferrari e a 1,9 per FCA.
Le aspettative per ridurre a zero l’indebitamento si fissano per il 2018, l’anno che sarà quello del completamento del piano industriale e, si dice, dell’uscita di scena di Marchionne lascerà Fiat-Chrysler, ma forse non Exor e tantomeno Ferrari di cui si appreta a diventare anche Amministratore Delegato oltre che Presidente.
Continua intanto la ricerca di un partner con quale stringere accordi che possono anche sfociare ad una fusione con un obiettivo però che, almeno su piano hi-tech guarda con sempre maggior interesse alla Silicon Walley (auto elettrica e autonoma) con tempi però sicuramente lunghi per le possibili conclusioni positive.
Intanto tornando alla concretezza dei numeri, significativi anche per segnalare lo stato di salute del Gruppo sul piano produttivo, contano le 2.700 assunzioni a tempo indeterminato e l’incremento del 66% della produzione. Cosa che, giova ricordarlo, riporta l’Automotive tra i principali artefici di quel tanto o poco di crescita economica del nostro paese con l’auto che ha ripreso la sua funzione di aumento (08% del PIL) determinato appunto per il 50% dall’Automotive nel suo insieme.
Grandi speranze si pongono infine sull’ormai vicinissimo lancio della Giulia nella completezza della sua gamma con tutti gli effetti positivi che porterà alla produzione, all’internazionalizzazione del marchio, all’immagine del Gruppo e, ovviamente ai bilanci.
Ed alla ritrovata passione di tanti che non hanno certo dimenticato la Giulia e l’Alfa di un tempo.