IL REFERENDUM A MIRAFIORI
Ha vinto il SI con il 54,7% dei voti.
Adesso si sono create le condizioni per ripartire sulle nuove basi e con gli investimenti promessi. L'aspetto positivo di questo risultato è che la Fiat rimane a Torino (ma veramente avrebbe mai potuto abbandonare la città che l'ha vista nascere?) e tirano un sospiro di sollievo anche i lavoratori delle aziende dell'indotto che, numerose soprattutto in Piemonte, hanno i loro destini legati a doppio filo con quelli della Fiat.
I PRINCIPALI COMMENTI
Da Fiat e Confindustria
Marchionne: una scelta coraggiosa e lungimirante
Elkan: archiviare le polemiche e le contrapposizioni, pieno sostegno alle sfide che abbiamo davanti
Marcegaglia: ammodernare le relazioni industriali a vantaggio di tutto il sistema produttivo taliano
Dai Sindacati
Cremaschi-Fiom: una sconfitta politica per Marchionne, andremo avanti per rovesciare l'accordo vergognoso
Camusso-Cgil: voto contro la fabbrica caserma, risultato straordinario e inaspettato, ora riaprire le trattative
Landini-Fiom: sarebbe saggio da parte di Fiat riaprire una trattativa vera
Bonanni-Cisl: nessuno può metterlo in discussione, lavoriamo per sanare le divisioni
Angeletti-UIL: la decisone è stata sofferta, hanno vinto le ragioni del lavoro
Scandale-Assoquadri: l'opportunità per un futuro più sereno
Dai politici
Sacconi-Ministro PDL: si rianima il cuore pulsante dell'industria automobilistica italiana
Bersani-PD: un risultato da rispettare, ma anche Marchionne deve rispettare i suoi impegni
Casini-UDC: i lavoratori sono stati saggi e ora lo sia anche la Fiat
Cota-Lega: vigilare e possibilmente aumentare gli investimenti annunciati
Vendola-Sel: una vittoria amara, adesso il governo sia arbitro e non giocatore schierato da una parte
COSA PRODURRA' MIRAFIORI
In attesa che il programma di investimenti da un miliardo di euro annunciato per i prossimi anni venga definito nei dettagli e siano precisati i modelli che usciranno dalle linee di montaggio di Mirafiori, restano le dichiarazioni di Marchionne che ha parlato di un impianto da 250/280.000 veicoli all'anno. Dovrebbero essere dei SUV a tecnologia mista Fiat-Chrysler da vendere in tutto il mondo con i marchi Alfa Romeo e Jeep contando anche sulla loro forte immagine e notorietà internazionale.