UE vs VW sui rimborsi del dieselgate
Unione Europea: trattamento uguale per USA e Europa.
Definita la questione degli indennizzi per i clienti americani di Volkswagen ed Audi vittime dello scandalo Dieselgate che prevede anche il riacquisto del veicolo da parte di VW, rimborsi in contanti agli interessati e più di un miliardo di dollari per lo Stato della California, interviene finalmente e ufficialmente anche l'Unione Europea.
Si è mossa la portavoce della Commissaria UE al mercato interno Ezbleta Blenkowska chiedendo che lo stesso trattamento venga riservato anche per i clienti europei.
La motivazione di questa presa di posizione non è di ordine giuridico o per ragioni di equità ma "...sarebbe il solo modo per riacquistare la fiducia nel settore auto europeo". Opinabile nella sostanza, ma con un certo fondamento che invece non pare proprio avere la risposta decisamente arrogante che il CEO di VW Matthias Müller ha dato alla Blenkowska in una intervista apparsa su Welt am Sontang dipinta come ingenua e sprovveduta: "... non ci vuole una laurea in matematica per capire che qualsiasi somma sarebbe un carico eccessivo per VW". Come se, paradossalmente, un imputato di reato chiedesse al giudice di assolverlo perché il reato e troppo grosso.
Il fatto è che i clienti americani sono 500.000 circa e quelli europei attorno agli otto milioni.
Ai clienti europei Volkswagen ha quindi inviato una lettera invitandoli semplicemente ad iscriversi in un programma, dai tempi piuttosto lunghi, per un intervento tecnico gratuito di messa a norma del motore interessato. Come per un normale intervento di riparazione per un difetto di fabbricazione capitato, come succede spesso, ma senza dolo che, infatti, nel caso Dieselgate in America lascia aperto l'aspetto penale della questione.
Per quanto riguarda gli automobilisti italiani l'intervento delle Istituzioni in esecuzione degli impegni a suo tempo presi dal Governo viene da tempo sollecitato da varie associazioni di consumatori, Codacons in testa e dalla Compagnia dell'Automobile che, al riguardo, lamentano anche il perdurante silenzio di Volkswagen Italia, con tutta probabilità concordato con Wolfsburg.
Allo stesso modo si agitano le associazioni di consumatori tedeschi che, a loro volta, invocano la parità di trattamento con gli americani sulla base del principio, stessa auto, stesso danno, stesso indennizzo. Difficile dare loro torto. E ancora più che si possa trovare un punto d'intesa se VW non fa delle proposte come chiede l'Europa.