Luca de Meo di SEAT sul Car Sharing
Sull’auto condivisa e quella di proprietà Luca de Meo, presidente di Seat la pensa così.
Auto di proprietà o condivisa. Il dibattito è aperto ed è fuori discussione che il concetto di “uso dell’auto” rispetto a quello di “possesso dell’auto” incontra crescenti favori. Ma dove e con quali prospettive? e quale sarà il futuro dell’auto personale e di famiglia?
Sono alcune delle domande che si sono posti i partecipanti al 13° Annual Assicurazioni del Il Sole 24 Ore, a questo proposito, l’intervento di Luca de Meo, presidente Seat, ci sembra interessante e improntato ad estrema concretezza a fronte di posizioni più “radicali” e definitive che sembrano quasi ipotizzare la scomparsa dell’auto privata. Ecco la sintesi del suo pensiero, comunque da utilizzatore del car sharing e di proprietario di auto proprie.
“La mia previsione, un pochino di pancia, è che il car sharing sarà uno dei canali (di mobilità) però la maggior parte della gente continuerà ad avere un’auto di proprietà”. Per de Meo il car sharing è in sostanza una specie di taxi, una modalità alternativa in più, ma l’aumento di questa tendenza non sarà “…la cosa che distruggerà il settore dell’automobile”.
Quanto alla quota di mercato che il car sharing potrà occupare per il nostro manager ritiene che nessuno possa dare una risposta esatta in quanto “…il car sharing è un fenomeno molto molto urbano, metropolitano e fra l’altro quello che sappiamo è che ogni città è molto diversa dall'altra. Berlino funziona molto diversamente da Milano, piuttosto che da Parigi, per cui hai bisogno di soluzioni locali ed è molto difficile avere una soluzione unica per tutti. In termini di modello e di numero vetture”. Nei piccoli centri il problema si acuisce ulteriormente e “… non c’è nessuno che riesce a strutturare una piattaforma di car sharing perché è semplicemente e totalmente antieconomico”La conclusione è improntata a quella concretezza cui si faceva riferimento, (…il sistema è già antieconomico a Milano e non si sono ancora trovate evidenze che il modello di business del car sharing sia qualcosa di profittabile, sicuramente, in cittadine piccole e medie, la vedo molto, molto dura”.