Magneti Marelli, una eccellenza italiana diventa giapponese
L’ultima grande operazione di ingegneria organizzativa e finanziaria concepita da Sergio Marchionne prima della sua scomparsa è stata portata a termine dal nuovo CEO Mike Manley. Parliamo della vendita di Magneti Marelli alla giapponese Calsonic Kansei (ricordate il marchio sui modelli sportivi Nissan degli anni ‘80) che ha chiuso le trattative in corso da tempo al prezzo di 6,2 miliardi di euro. Paga e diventa proprietario del nuovo colosso mondiale della componentistica il fondo americano KKR che Nissan ha a suo tempo messo sul mercato.
Dall’operazione nasce, come si è detto, il più grande gruppo mondiale della componentistica forte, da parte di Magneti Marelli, di 20 impianti di produzione e centri di ricerca in varie città d’Italia con circa 10.000 addetti che diventeranno oltre 65.000 ad operazione conclusa. Precondizione dell’accordo è stato anche il mantenimento dei livelli di occupazione in Italia. Sul piano finanziario si stima che il potenziale di fatturato del nuovo organismo possa superare i 17 miliardi di euro cifra superiore ai ricavi del concorrente mondiale più diretto del settore, ovvero la francese Valeo.In FCA il ricavato della vendita sarà probabilmente investito nello sviluppo della mobilità sui nuovi modelli in programma elettrici, elettrificati e a guida autonoma.