Mercato Auto Europa, si apre con un calo del 2.4%
I segnali che il 2022 delle vendite auto si sarebbe aperto in negativo erano evidenti. Con i dati comunicati dall’ACEA, l’Associazione dei Costruttori Europei è arrivata la conferma e il mese di gennaio registra il volume più basso negli ultimi 22 anni, in lieve calo anche rispetto a gennaio 2021, che a sua volta aveva già perso 1/4 dei volumi sull’anno precedente, e a -33 % rispetto al 2019, ultimo anno pre-Covid.
Nei 30 Paesi europei (UE+UK+EFTA), sono 822.423 le immatricolazioni, con un calo del 2,4% rispetto alle 842.670 di un anno fa. Il risultato risente dell’andamento di alcuni dei principali mercati tra cui l’Italia, che ha segnato quasi il 20% in meno e la Francia.
Resta stabile la Spagna, mentre ci sono performance positive per i primi due mercati continentali, Germania e Regno Unito, comunque lontani dai livelli pre-Covid. La particolare classifica d’importanza tra i Major Markets vede al terzo posto la Francia seguita dall’Italia e Spagna.
Tra le cause del calo rientra la crisi dei microchip che sta rallentando le consegne e da alcuni mesi provoca una riduzione del prodotto e per il nostro paese la mancanza di una politica di incentivi per la sostituzione del parco circolante e per sostenere le vendite di veicoli a basse emissioni.
“L’Italia – ricorda il Direttore Generale dell’UNRAE Andrea Cardinali - continua ad essere l’unico fra i Major Market a non prevedere per il 2022 sostegni alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni”. Per l’anno in corso, infatti, la Germania ha stanziato 2,1 miliardi di euro di incentivi, la Francia 1,25 miliardi, la Spagna 619 milioni, mentre il Regno Unito ha messo in bilancio 2,5 miliardi fra incentivi all’acquisto e investimenti in infrastrutture per il periodo 2022-2025.
Infatti con il blocco degli incentivi è crollata la penetrazione di auto “alla spina” ed in gennaio la quota di BEV e PHEV è rispettivamente del 3,4% e 5%, rispetto al 10,6% e 8,8% degli altri 4 MMs. BEV e PHEV insieme valgono il 21,6% del mercato in Germania, il 20,4% nel Regno Unito, il 17,6% in Francia e l’11,8% in Spagna. L’Italia mantiene la prima posizione in termini di penetrazione di auto ibride HEV, grazie agli incentivi della fascia 61-135 g/Km e alla indipendenza dalle infrastrutture di ricarica.
Analizzando i numeri dei singoli paesi in Francia le vendite archiviano una caduta del 18,6% con 102.899 immatricolazioni contro le 126.380 di gennaio 2021.
La Germania cresce dell’8,5% con 184.112 vendite contro le 169.754 di 12 mesi fa, ma ci sono aspettative di ripresa, visto il portafoglio ordini molto elevato, legato però alla capacità di consegna.
Il Regno Unito apre con un incremento del 27,5% che porta a 115.087 le unità contro le 90.249 dello scorso anno quando le restrizioni legate al lockdown tennero chiusi i concessionari.
In Spagna sono circa 400 le automobili vendute in più ma il confronto è con un mese in cui una forte nevicata bloccò il Paese per quasi due settimane. Allo stesso tempo questo dato, 42.377 immatricolazioni, è il secondo più basso di sempre dal 2000, ben al di sotto dei livelli prepandemici.
L’ACEA, l’Associazione dei costruttori europei, nei giorni scorsi ha previsto per il 2022 un mercato da 10,5 milioni di immatricolazioni, con un incremento del 7,9% sul 2021: una crescita, dopo due anni, insufficiente per coprire le perdite del periodo pandemico, rispetto al quale ci sarebbe ancora un deficit di circa il 20%.