Mercato Auto in Italia: a Gennaio -7,6%
I segnali negativi erano stati ampiamente anticipati e il primo mese del 2019 apre con una importante flessione del –7,6%, con 164.864 immatricolazioni rispetto alle 178.326 del gennaio 2018. Ad ulteriore inasprimento della situazione, le prospettive non sono positive nel breve periodo, quando arriverà a partire da marzo l’introduzione del sistema bonus-malus deciso dal Governo, che creerà sicuramente disorientamento e attesa tra i potenziali acquirenti di questo primo bimestre dell’anno.
Il dato più evidente del mercato di gennaio è il drastico calo delle vetture diesel per i noti attacchi e demonizzazioni da parte di numerose amministrazioni locali nei confronti di questa alimentazione spesso, anzi quasi sempre, senza alcuna ragione tecnica. La flessione del 31,4% con oltre 30.000 vetture in meno immatricolate, e la discesa al al 41,1% di quota di mercato, oltre 14 punti in meno del gennaio 2018, sono il risultato.
Se ne avvantaggiano le auto a benzina che diventano la motorizzazione più rappresentativa del mercato, raggiungendo il 45,1% del totale (+12,6 p.p.), con un incremento del 27,8%. Anche le vetture ibride crescono del 17,8% salendo al 5,1% del totale mercato (+1,1 p.p.), caratterizzate in parte da una fase di attesa dei clienti privati in vista dell’introduzione del bonus per le vetture fino a 70 g/km di CO2. L’attesa sta incidendo anche sulle auto elettriche che segnano una crescita contenuta al +9,3% (allo 0,2% di quota). Il Gpl in gennaio sale dell’8,2%, (7,3% di quota), mentre il metano perde quasi la metà delle vendite, scendendo all’1% del totale.
Proprio sul bonus-malus si concentrano le dichiarazioni di Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, - l’Associazione delle Case automobilistiche estere – che afferma: “Il contesto economico in peggioramento contrasterà con lo stimolo che negli auspici del Governo dovrebbe venire dal bonus previsto per le vetture fino a 70 g/km di CO2. L’effetto del bonus-malus dovrebbe essere più di sostituzione che di vendite aggiuntive, data la crescente incertezza generale e considerati gli effetti negativi, anche psicologici, su tutti i potenziali clienti di vetture a più alti consumi. Gli impatti sul mercato comunque saranno tutti da verificare”.
Sul fronte dei segmenti forti cali a doppia cifra interessano i segmenti medi (C e D) e l’alto di gamma (F), che cede il 42% delle vendite, mentre l’unico in crescita è quello delle city car, in recupero di 2,3 punti, al 17,9% del totale. Tra le carrozzerie continua l’ascesa dei SUV (fuoristrada e crossover) al 41% di quota di mercato.
Tutto questo allarmismo contro il diesel ha portato come unico risultato quello di vedere crescere in soli 12 mesi le emissioni medie di CO2 del 7% in gennaio a 120,8 g/km rispetto ai 112,9 del gennaio 2018.