Mercato Auto in Italia: Ottobre -7,4%
Continua a perdere terreno il mercato dell’auto che a ottobre fa registrare 146.655 immatricolazioni vale a dire -7,4% in meno rispetto allo scorso anno. Il dato si appesantisce ulteriormente arrivando ad un calo del 25,37% se incorpora le vendite dell’ultimo bimestre. Nel cumulato gennaio-ottobre il mercato segna una flessione del 3,2% con 1.638.364 vetture immatricolate, 55.000 in meno rispetto alle 1.692.767 dei primi 10 mesi dello scorso anno. Il dato finisce per rendere complicato il raggiungimento del traguardo 2018 che già denuncia un deficit del 3% circa.
“Per quanto l’obiettivo prioritario delle Amministrazioni centrali e locali dovrebbe essere quello di rinnovare il vetusto parco auto italiano, i provvedimenti introdotti, fra loro scollegati e,in alcuni casi destinati più a demonizzare alcune motorizzazioni rispetto al più alto obiettivo ambientale, non fanno altro che generare incertezza nel consumatore che - in molti casi - rimanda il momento di scelta e sostituzione della vettura e non supporta il processo virtuoso di ammodernamento del parco circolante”. Così si è espresso Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, a commento dei dati di ottobre.
Passando all’analisi della struttura del mercato, spicca fra le motorizzazioni la performance particolarmente negativa del diesel che in ottobre perde il 27% dei volumi e 11,5 punti di quota fermandosi al 44% del totale. Ne beneficiano la benzina che incrementa le vendite del 22,5%, recuperando oltre 10 punti di quota e raggiungendo il 41,7%, grazie agli acquisti dei privatie le ibride che in ottobre aumentano i volumi di circa il 30%, portandosi al 5,9% di quota di mercato.
Il risultato di FCA (ottobre -16,71%, gennaio-ottobre -11,03%), stando alle dichiarazioni del responsabile dell’Area EMEA Pietro Gorlier è stato appesantito dal nuovo sistema di omologazione che ha esordito a settembre determinando, tra l’altro, la contrazione delle vendite delle auto a km zero.
Il Centro Studi Promotor stima comunque una possibile ripresa della domanda negli ultimi mesi dell’anno.