Mercato Auto in Italia: un 2019 stagnante
Un lieve aumento si registra nel mese di dicembre grazie a diversi fattori
Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni dell’ultimo mese dell’anno hanno chiuso al +12,5% con 140.075 unità rispetto alle 124.535 dello stesso mese dello scorso anno. Questa crescita porta la chiusura dell’intero anno a 1.916.320 autovetture consegnate registrando un incremento dello 0,3% rispetto al 2018, quando furono venduti 1.910.701 veicoli; si deve comunque ricordare, che il 2018 ha registrato un calo del 3,3% rispetto al 2017.
L’aumento di dicembre è dovuto a tre fattori, dalla spinta arrivata dal noleggio a lungo termine, dalle autoimmatricolazioni e, in ultimo, da un giorno lavorativo in più rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Si conferma, quindi la debolezza del mercato delle autovetture nell’arco dell’intero 2019, caratterizzato da accentuata volatilità delle vendite.
Analizzando la domanda di autovetture per utilizzatori, emerge il pesante calo dei privati del 6,1% a Dicembre e una perdita di quota di mercato di circa 10 punti percentuali al 52,8%, rispetto a un anno fa. Salgono, invece, gli acquisti delle persone giuridiche, con il +34% del noleggio e il +52% delle società, dove la performance del noleggio è legata alla crescita del segmento a lungo termine (+48% a 19.000 unità con una quota che passa dal 10,0% al 13,2%). Se guardiamo i dati relativi alle società sono le autoimmatricolazioni a fare la parte del leone (+74% a 31.000 unità con una quota che passa dal 13,9% al 21,6%).
Sul fronte delle alimentazioni si registra un calo a doppia cifra sia nel mese (-16,3%) sia nel cumulato (-22,2%) delle immatricolazioni di vetture diesel con, rispettivamente, 48.930 e 770.483 unità. Gli effetti delle politiche dei blocchi applicati dalle Amministrazioni Locali continua a colpire il diesel, causando forte incertezza e confusione sui clienti. Dall’altra parte salgono le auto a
benzina con 68.883 unità, valore che rappresenta la motorizzazione con la quota di mercato più alta con il 48,7% (+7,3% nel mese e +9,0%. nell’anno). In crescita del 70% nel mese le ibride, con 9.800 unità immatricolate al 6,9% del mercato e positivo anche il risultato delle vendite di auto elettriche al +122% con 844 unità, che portano il risultato del 2019 a 10.566 veicoli (+111%). Aumento del 23% e 141% delle vendite di gpl e metano con 9.500 e 3.400 vetture.
“Con particolare urgenza – afferma Michele Crisci, Presidente UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – sono necessari interventi tesi a svecchiare il nostro parco circolante, tra i più anziani d’Europa con circa 1/3 delle autovetture rispondenti a direttive ante Euro 4 e quindi con più di 14 anni di età, pericolosi per l’ambiente e la salute dei cittadini. In questa direzione UNRAE intende portare una serie di proposte concrete e coerenti, in un’ottica di medio termine, e in linea con le previsioni del Protocollo per la qualità dell’Aria”.
Dal dettaglio per carrozzeria nel 2019 i crossover (+16%) ottengono la seconda posizione in termini con il 33,5% dietro alle berline con il 46,7%. Tutti i segmenti in dicembre hanno una performance positiva con risultati a doppia cifra, a eccezione di B – Utilitarie (+8,5%) e D – Medie Superiori (+8,9%). Crescono del 21% e del 13%, rispettivamente, A- Piccole e C – Medie e sono in crescita E – Superiori (+17%) ed F – Alto di gamma (+52%).
Concludiamo l’analisi sull’andamento del 2019 con le immatricolazioni per fascia di CO2. Nel periodo Marzo-Dicembre sono in aumento le vendite di autovetture nelle fasce che rientrano all’interno dei parametri per ottenere l’Ecobonus: con un incremento del 110% (oltre il 300% i privati) nella fascia sino a 20 g/km di CO2 e del 40% nella fascia 21-70 g/km, che complessivamente rappresentano quasi l’1% delle vendite.
Tra tutte cresce più lentamente (+0,5%) l’area delle vetture che emettono tra i 71 e i 160 g/km di CO2, che rappresenta circa il 96% delle vendite. In aumento anche gli acquisti dei veicoli che emettono oltre i 160 g/km, penalizzati dal Malus, tutti in doppia cifra a esclusione della fascia 176-200, che registra un aumento del 3,5%.
Questo ha portato ad una variazione del totale delle emissioni di CO2 nei 12 mesi, con 119,1 g/km contro 115,1 g/km dell’intero 2018 ed un calo a Dicembre 2019 del -1,9% con 118,2 g/km.