Mercato auto Italia: a giugno cresce ma in calo rispetto al 2019
Continua il momento negativo del mercato auto in Italia che rimane ancora sotto i livelli di vendita pre-covid. Il mese di giugno chiude con 149.438 immatricolazioni ed un calo del 13,3% rispetto a giugno 2019 ultimo dato confrontabile dove erano state consegnate 172.300 vetture. Nonostante un giorno lavorativo in più è del tutto insufficiente il recupero rispetto a giugno 2020 (+12,6%).
Si chiude così il semestre con 884.750 immatricolazioni, pari ad una perdita, sempre rispetto allo stesso periodo del 2019, di circa 200.000 unità, alle quali vanno aggiunte le oltre 500.000 autovetture perse nel 2020. Numeri che sicuramente incideranno sulla programmazione e sull’occupazione dell’intero comparto con conseguenti ripercussioni sull’occupazione.
Se si proietta il risultato dei primi sei mesi, tenendo conto dell’incidenza media del fatturato del primo semestre sull’intero anno, si può prevedere che le immatricolazioni dell’intero 2021 potrebbero attestarsi a quota 1.566.000 con una perdita, rispetto al 2019, di 351.022 immatricolazioni e con un conseguente calo di fatturato (Iva esclusa) di 6,53 miliardi di euro e un minor gettito Iva di 1,43 miliardi di euro.
Sono diverse le cause di questo rallentamento e l’esaurimento degli incentivi nella fascia tra 61-135 gr/km di CO2 e la crisi produttiva con la carenza di semiconduttori e microchip che sta colpendo l’industria automobilistica ritardando le consegne sono quelle che influiscono maggiormente. In pratica, calano le vendite, le consegne sono in forte ritardo e la produzione è rallentata, in una sorta di tempesta perfetta di cui ancora non si vede una schiarita.
“Nel recente e proficuo incontro del Tavolo Automotive con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e il Viceministro Gilberto Pichetto Fratin, - ha commentato il Presidente dell’UNRAE (l’Associazione della Case Estere in Italia) Michele Crisci - sono state poste le basi per la definizione di una politica economica di medio-lungo periodo. Per questo auspichiamo l'estensione fino al 2026 dell’Ecobonus per la fascia di emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2 e, in sede di conversione del DL Sostegni-bis, il rifinanziamento per tutto il 2021 degli incentivi per la fascia 61-135 g/km a fronte di rottamazione, per non vanificare i risultati fin qui ottenuti”.
Grazie agli incentivi, in circa 3 mesi e mezzo è stato possibile rottamare 185.000 vecchie auto, per il 95% sostituite con nuove vetture della fascia 61-135 g/km, risparmiando all’ambiente circa 115 mila tonnellate di CO2 l’anno, con introiti IVA e IPT per l’Erario di circa 160 milioni di euro.
Tra i dati che emergono dalle vendite, tra le alimentazioni continua la contrazione di benzina e diesel che si fermano in giugno rispettivamente al 30,3% e 22,4% di share; in leggera crescita Gpl e metano, all’8,2% e al 2,4% di quota nel mese. Forte avanzata per le vetture elettrificate: le ibride (HEV) confermano in giugno il 27,4% di quota, e sempre a giugno arrivano al 4,7% di penetrazione sia le vetture elettriche sia le plug-in.
Secondo Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto, in prima linea nella battaglia delle vendite “Per favorire il rinnovo del parco auto, con un’età media tra le più elevate in Europa (11,5 anni contro 9 di Francia e Germania) e tamponare gli effetti negativi sul mercato dell’epidemia Covid-19, occorre il rifinanziamento urgente degli incentivi per gli acquisti della fascia 61-135 g/km di CO2 e la contestuale rottamazione di auto con oltre 10 anni di anzianità. Non dimentichiamo, infatti, che l’incentivo non è un contributo a fondo perduto bensì uno stimolo pubblico capace di innescare un moltiplicatore economico che, nei mesi scorsi, ha dimostrato di essere gradito dal mercato, oltre alla sua valenza non solo dal punto di vista della sicurezza e dell’impatto ambientale (con il risparmio di migliaia di tonnellate di CO2) ma anche per le casse dello Stato”.
Servono anche ulteriori misure tecniche dovute alla particolare situazione come l’adeguamento al ciclo WLTP della normativa sul fringe benefit e l’allungamento dei tempi, da 180 a 300 giorni, per completare le pratiche Ecobonus. Infatti, a causa delle sospensioni e rallentamenti nelle produzioni di veicoli per carenza di microchip, il rischio è quello di non vedere riconosciuto il contributo.
Tra i modelli si conferma al primo posto nel mese e nel semestre la Fiat Panda con il podio di giugno completato da Dacia Sandero e Lancia Ypsilon mentre nel semestre le tre posizioni sono occupate dal Gruppo Stellantis con Fiat Panda (67.961 unità) seguita da lancia Ypsilon (27.137) e Fiat 500 (26.451).