Mercato Auto Italia: Ad agosto -3,1%
Le incertezze della situazione politica hanno sicuramente influito sull’andamento del mercato auto in Italia nel mese di agosto che si è chiuso in negativo con con un calo delle immatricolazioni del 3,1% e 88.939 unità, rispetto alle 91.792 dello stesso periodo 2018. Il totale degli 8 mesi del 2019 registra 1.325.162 unità, con una flessione del 3% verso le 1.366.390 del gennaio-agosto dello scorso anno. In una economia in stagnazione la propensione all’acquisto di automobili degli italiani che si mantiene debole, come debole era prima della crisi di Governo.
Sul fronte delle alimentazioni continua il calo del diesel di oltre 1/3 fermandosi al 38,1% di quota di mercato con una perdita di 18,1 punti che negli 8 mesi diventa del 25% con una rappresentatività al 41,8% (-11,9 p.p.). va tutto a vantaggio dei motori a benzina che salgono del 45,2% in volume nel mese e di 14,7 punti in quota toccando il 43,8% del venduto (43,5% nel gennaio-agosto). In aumento a doppia cifra in agosto anche il Gpl: +18% (ma +26,7% nell’analisi al netto del noleggio), superando il 10% di quota di mercato, con un 7,2% di rappresentatività in gennaio-agosto. Continuando l’analisi per alimentazione il metano incrementa di oltre 1/3 portandosi al 2,5% di quota di mercato (1,7% negli 8 mesi), mentre rallentano le vetture ibride che crescono in agosto del 5,6% (ma al netto del noleggio si fermano al +1,1%) al 4,9% di quota nel mese e 5,4% nel cumulato (dove l’incremento dei volumi è del 25,7%). Infine, le vetture elettriche segnano un aumento del 181,1% portandosi allo 0,6% di quota sul totale (0,5% nel cumulato).
I dati diffusi da UNRAE l’Associazione delle Case automobilistiche estere prendono in considerazione l’andamento delle vendite suddivise per fascia di emissione di CO2. Da questa arriva ancora una volta la conferma dell’inefficacia del Bonus/Malus a 6 mesi dalla sua introduzione. Nel periodo marzo-agosto le autovetture che beneficiano del Bonus, che nel complesso rappresentano lo 0,8% del mercato (0,5% un anno fa), segnano un incremento del 117% delle immatricolazioni per quelle fino a 20 g/km e un calo del 5,3% per quelle da 21 a 70 g/km. Nessun impatto significativo, invece, per quelle soggette al Malus che nel complesso crescono del 55%, con un +92,8% per la fascia da 161 a 175 g/km, +11,6% per quella da 176 a 200 g/km, +56,6% da 201 a 250 g/km, mentre rimane sostanzialmente stabile la fascia oltre i 250 g/km (+1,7%). Tali vetture coprono una quota di mercato del 3,5%, in crescita rispetto al 2,2% del marzo-agosto 2018.
“In uno scenario già difficile per il mercato auto – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, si auspica che al più presto possa essere pienamente operativo un nuovo Governo, e che questo voglia mettere finalmente e seriamente nella sua agenda il rilancio del settore automotive, uno dei comparti cardine della nostra economia, che ormai da troppo tempo sta soffrendo una crisi ben più grave di quella dell’economia in generale. E’ assolutamente necessario che le esigenze di finanza pubblica, pur imprescindibili, non vedano ancora una volta l’auto nel mirino del fisco, con misure punitive che puntano a fare cassa con accise, bolli, tasse e imposte varie, colpendo consumatori e imprese al tempo stesso. Parimenti, è sempre più urgente l’esigenza di una strategia di lungo periodo, mirante al rinnovo dell'attuale parco circolante tra i più vetusti d'Europa, un problema serissimo e non più rinviabile, tanto sotto il profilo ambientale che sotto quello della sicurezza”.
Secondo Gian Primo Quagliano del Centro Studi CSP “per risolvere il problema dell’abnorme invecchiamento del parco circolante italiano, con tutto quello che ne consegue in termini di inquinamento e di incidentalità stradale, occorre una politica per la mobilità che incentivi innanzitutto la sostituzione delle auto più vecchie anche con auto usate più recenti e crei un percorso preferenziale per l’acquisto di vetture a basso impatto ambientale. Non solo. Occorre anche che si abbandoni la politica della ingiustificata penalizzazione dei proprietari di autovetture particolarmente inquinanti o ritenute tali. E ciò sia perché queste auto sono spesso possedute dalle fasce economicamente più deboli della popolazione sia perché i costi della salvaguardia dell’ambiente vanno ripartiti tra tutti i cittadini con criteri di progressività, coerentemente con i principi ispiratori della nostra carta costituzionale”.
Chiudiamo con una curiosità legata ai colori preferiti dagli italiani. Nel periodo gennaio-agosto 2019 il grigio rimane sempre al top fra i colori prescelti (31,9% per le donne e 36,5% per gli uomini), ma la componente femminile a ridotta distanza sceglie anche il bianco (30,3%), mentre il distacco è di oltre 8 punti per gli uomini(28,1%). Al terzo posto gli italiani si orientano sul nero e al quarto posto sul blu/azzurro, colore che acquisisce quota di mercato, raggiungendo il 10,7% delle preferenze per le donne e il 10,6% per gli uomini.