Mercato auto Italia, male a dicembre e malissimo il 2020
Si è chiuso in profondo rosso, come largamente previsto, il mercato auto del 2020. L’ultimo mese dell’anno ha registrato un altro forte calo con 119.454 unità immatricolate (-15%) contro le 140.448 dello scorso anno, dovuto soprattutto all’esaurimento degli incentivi alla rottamazione. Vengono così confermate le previsioni negative e questo dato segna il consuntivo finale a 535.000 vetture in meno rispetto al 2019 (-27,9%) e 1.381.496 immatricolazioni totali, riportando il comparto a numeri visti negli anni’70.
Per l’anno in corso si spera nelle misure prese per il rinnovo del parco circolante con vetture meno inquinanti e più sicure, fortemente appoggiate dalle Associazioni del settore automotive ANFIA, FEDERAUTO e UNRAE. Il Presidente di UNRAE Michele Crisci ha commentato: “Il Parlamento recepisce, in larga parte, quanto da noi auspicato e riconosce l’importanza degli incentivi pubblici per l’acquisto di autovetture nuove in sostituzione di mezzi fortemente inquinanti. Si tratta di un investimento i cui benefici vanno a vantaggio dell’occupazione, dell’ambiente e di uno dei settori industriali che più contribuisce al PIL del Paese. È un grande risultato per il quale abbiamo lavorato con convinzione in questi mesi, ottenendo l’approvazione unanime del Parlamento che ha compreso la rilevanza economica del settore. Per noi è un passo avanti, dal quale bisogna partire per lavorare insieme ai decisori politici a una nuova stagione della mobilità. Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) non potrà prescindere dall’auto e dalle innovazioni alle quali da tempo lavorano i costruttori, senza dimenticare le necessarie infrastrutture pubbliche idonee ad agevolare la diffusione di nuove tipologie di vetture. Inoltre, al fine di non perdere competitività con le concorrenti imprese europee, che godono di particolari agevolazioni fiscali, auspichiamo che in Italia possa finalmente essere rivisto il sistema di detraibilità e deducibilità per i veicoli aziendali.”
Analizzando l’andamento del mese di dicembre rimane in linea la domanda dei privati e la flessione è tutta da imputare alla domanda business. Sotto il profilo delle alimentazioni, in dicembre cali a doppia cifra interessano le vetture a benzina (-42%), diesel (-36,8%), Gpl (-23,1%) e metano (-12,2%). A fine 2020, le auto a benzina si posizionano al 37,5% del totale (dal 44,3% del 2019), il diesel al 33,1% (dal 40%), il Gpl al 6,8% dal 7,1% di un anno fa, mentre il metano recupera tre decimali, salendo al 2,3% di rappresentatività.
Prosegue il boom delle vetture che nell’anno hanno maggiormente beneficiato degli incentivi governativi, ibride, plug-in ed elettriche. Le ibride raggiungono il 16% di quota (+10,3 punti), al 21,4% di quota nel solo dicembre mentre le plug-in chiudono l’anno al 2% di quota (+1,7 punti), al 5,3 in dicembre. Le elettriche si portano nell’intero 2020 al 2,3% dallo 0,5% di un anno fa (al 6% nel solo mese di dicembre), ma restano ancora su numeri molto ridotti con 20.553 unità e l’apporto al rinnovo e allo svecchiamento del parco circolante molto limitato.
Tra i modelli la più venduta si conferma la Fiat Panda con 110.465 vetture seguita dalla Lancia Ypsilon a 43.033 e dalla Fiat 500X con 31.831. al quarto posto la prima delle auto “straniere” la Renault Clio che sfiora il podio con 31.653 veicoli.
Nei 12 mesi del 2020, il Nord Est è al primo posto per numero di immatricolazioni – grazie al contributo del noleggio - con il 31,5% di quota, segue il Nord Ovest con il 30,1%, sale il Centro con il 22,1% e qualche decimale recuperano Sud e Isole.
La caduta delle vendite inciderà pesantemente anche sulle entrate dello Stato, e secondo il Centro Studi Promotor la contrazione del fatturato è stimato in 12,17 miliardi di euro rispetto al 2019 mentre il gettito IVA ha perso 9,97 miliardi. Numeri di cui bisognerà tenere conto nel 2021.