Mercato Italia a Marzo: continuano i segnali negativi

02 Apr 2021 Paolo Pirovano
Mercato Italia a Marzo: continuano i segnali negativi

C’era molta attesa sui dati delle immatricolazioni di marzo. Bisogna ricordare che marzo 2020 è stato il primo mese interessato dagli effetti della pandemia, con il relativa lockdown e la chiusura delle concessionarie. Questo aveva fatto registrare un vero crollo delle immatricolazioni che avevano toccato 28.415 unità; quindi per un eventuale confronto bisogna andare indietro di due anni, al 2019.

Il mese appena chiuso ha registrato 169.684 unità, 24.600 vetture in meno rispetto a marzo ‘19, nonostante il beneficio di due giorni lavorativi in più, senza i quali il bilancio sarebbe stato ancora più negativo, con un calo del 12,7%. Con questi numeri il trimestre si ferma a 446.978 immatricolazioni, pari ad un -16,9% rispetto al gennaio-marzo 2019.

Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, commenta i dati lanciando l’allarme per l’esaurimento degli incentivi rottamazione: “A fronte di questi dati, il rifinanziamento degli incentivi per consentire la rottamazione nella fascia 61-135 g/km CO2 fino a fine giugno è a nostro parere una necessità non ignorabile da parte del Governo”.

L’analisi della struttura del mercato del mese di marzo, anche in questo caso va confrontata con il 2019 ed evidenzia un andamento dei privati in linea fra i due periodi e una quota di mercato che sale al 61,3% (+6,9 p.p.) con circa 105.000 vetture immatricolate. Tra le alimentazioni continua la fortissima ascesa delle auto ibride che grazie agli incentivi, sono la seconda motorizzazione preferita dagli italiani con il 27% di quota di mercato, sorpassando il diesel in progressivo calo, al 24,4%. Nel trimestre le ibride presentano una quota del 26,8% e il diesel del 25,4%. Rimane al primo posto il motore a benzina al 31% a marzo e al 33,1% in gennaio-marzo, il metano sale al 2,6% di quota (2,3% nel cumulato), mentre il Gpl si posiziona al 6,1% (5,8% in gennaio-marzo). Nel dettaglio gli incentivi per le vetture a bassissimo impatto evidenziano in marzo un boom per le auto plug-in salite al 4,5% di quota e per le BEV al 4,3% (rispettivamente al 3,6% e al 3% di rappresentatività nel cumulato). In questo caso però la carenza di infrastrutture rallenta la diffusione di queste alimentazioni.

“L’Italia – evidenzia Michele Crisci – con 2,7 punti di ricarica per 100 km è ferma al sedicesimo posto in Europa ed è lontana dalla Germania, che pur essendo fra le prime sei del ranking con 6,9 punti ricarica per 100 km, nei giorni scorsi ha annunciato un piano di 5,5 miliardi di euro per finanziare la realizzazione di colonnine di ricarica. Il PNRR è l’occasione per accelerare, anche in Italia, la svolta green nella mobilità, sulla quale già da anni le Case automobilistiche investono grandi risorse in ricerca e sviluppo”.

Sotto il profilo dei segmenti in marzo le city car si confermano al 15,7% di quota (17% nel 1° trimestre), le utilitarie salgono al 38,8%. Sul profilo delle emissioni medie di CO2 scendono a 122,7 g/km dai 135,8 di marzo 2020 (e dai 143,6 di marzo 2019). Nel 1° trimestre le emissioni si attestano a 125,5 g/km, in calo dell’8,3% sullo stesso periodo 2020.

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