Mercato Italiano - Agosto 2013
La situazione precipita: -6,56% sul 2012, -49,6% sul 2007
Arrivano i dati delle immatricolazioni di Agosto mese che, pur contando un giorno di lavoro in meno, non concede certo la minima tregua alla crisi che attanaglia il settore dell’auto da 39 mesi consecutivi. Una situazione che è sotto gli occhi di tutti e che fa sentire i suoi morsi sull’intera filiera dell’automotive, ma di cui il Governo ancora non sembra proprio vuole prendere conoscenza e, soprattutto, voler proporre rimedi.
52.997 immatricolazioni rappresentano infatti una ulteriore perdita del 6,56% sul corrispondente mese del 2012, ma il dato peggiora se riferito al periodo gennaio-agosto che consuntiva 893.037 vetture, con un calo complessivo del 9% sui risultati dello scorso anno. Ove tutto questo non fosse sufficientemente preoccupante è bene prendere nota che se si riportano questi dati alla situazione del 2007 le vendite sono precipitate del 49,6%. E’ quindi del tutto evidente che l’Italia non è più soltanto un paese produttore di rilievo, ma nemmeno un mercato particolarmente significativo tra quelli di maggior importanza.
Al di là quindi di tutte le conseguenze che ne derivano per l’economia nazionale viene da domandarsi cosa aspettino le autorità governative e le varie forze politiche a prendere di petto questo non più sopportabile stato di cose e ancora più stupisce come l’intera filiera, concessionari, associazioni di categoria e il grande pubblico dei 35 milioni circa di automobilisti ancora non abbia fatto sentire in modo fermo e deciso la propria voce con iniziative che tentino di frenare questo disastro economico-sociale.
Fa giustamente notare il Centro Studi Promotor nella sua analisi della situazione che il Governo “… non ha manifestato fin qui alcuna disponibilità ad affrontare i problemi dellʼauto” e che … “non si può dire che lʼazione del Governo sia particolarmente incisiva appesantita comʼè dallʼesigenza di continue mediazioni con maggioranza e con lʼapparato burocratico che dovrebbe realizzare il programma”. Cose che anche la stampa specializzata ed economica non ha mancato di sottolineare ad ogni occasione. Poco sostenuto dalla realtà dei fatti appare poi lo sforzo di ottimismo del Presidente dell’UNRAE Massimo Nordio che ha commentato che “…tuttavia i provvedimenti che il Governo sta prendendo, con la prospettiva di migliorare entro la fine dell’anno la disponibilità di spesa delle famiglie, aprono uno spiraglio ad un leggero miglioramento della propensione agli acquisti.”