Mercato Italiano febbraio 2015
Continuità nei segnali positivi dal mercato italiano dell’auto nel mese di febbraio.
Dopo il 10,9% in più di gennaio, il +13,21% di febbraio conferma la continuità dei segnali positivi dal mercato italiano dell’auto. Nel mese appena chiuso si sono infatti registrate 134.697 immatricolazioni, dato che si iscrive nell’andamento positivo del mercato dell’Unione Europea, a sua volta in crescita (+6,7%) inferiore a quello italiano.
A questo proposito, come osserva il Centro Studi Promotor, c’è però da ricordare che in terreno da recuperare nel 2014 sui dati antecrisi del 2007 in Europa era pari al 19,4% mentre in Italia era del 45,4%.
Un’altra considerazione che limita la portata dei miglioramenti italiani riguarda il confronto con la crescita nei vari mercati nella zona euro colpiti dalla crisi economica. Il mercato spagnolo guadagna infatti il 18,4% nel 2014 e del 27,5% nel gennaio scorso e quello portoghese è cresciuto del 34,8% nel 2014 e del 28% nel gennaio scorso. Anche il mercato greco è cresciuto a due cifre nel 2014 (+21,3%), ma in gennaio ha comunque accusato una contrazione (-8,4%).
Sempre da un’inchiesta del Centro Studi Promotor presso i Concessionari emerge una certa cautela con il 19% degli interpellati che ipotizza nei prossimi mesi ulteriori aumenti delle vendite, il 72% che si attende stabilità sui livelli attuali (ovviamente al netto dell’andamento stagionale) e un 9% che teme che la domanda possa rallentare.
Concorde il giudizio sul fatto che la domanda sia ora sostenuta dal lancio di nuovi modelli, dal contenimento dei prezzi delle vetture e dal calo di quello dei carburanti; forti negatività permangono per la situazione economica generale, che viene indicata dall’82% degli operatori come il maggior fattore di freno alla domanda di auto e dei consumi in genere.
Qualche elemento oggettivamente positivo vengono tuttavia dai dati resi noti dall’Istat che confermano un calo dei tassi di disoccupazione in dicembre e gennaio portando il tasso globale di disoccupazione tra novembre e gennaio dal 13,2% al 12,6%, con il quello giovanile dal 42,9% al 41,2%. Tutti elementi che, per certificare una inversione del ciclo economico devono trovare conferma in due trimestri in crescita.
Nell’analisi per Gruppi, marche, modelli, tipi di alimentazione rimandiamo alle tabelle elaborata da UNRAE.