Nissan-Mitsubishi

Nissan entra in Mitsubishi acquisendo il 34% del capitale.

13 May 2016 motorpad.it
Nissan-Mitsubishi

Nissan entra pesantemente in Mitsubishi acquisendo, attraverso un aumento del capitale, una quota del 34% dell’azionariato. Cambia quindi il panorama dell’industria automobilistica giapponese e, con molte probabilità, anche i rapporti di forze tra i grandi gruppi mondiali.



L’operazione è stata congiuntamente annunciata dalle due marche con la chiusura di un accordo definitivo prevista entro la fine dell’anno.
In sostanza il presidente di Nissan Carlos Ghosn, che circa una ventina di anni fa aveva risanato la Nissan allora con problemi seri, allarga in modo significativo l’Alleanza Renault-Nissan e la casa giapponese da “salvata” diventa “salvatrice”.

Il top manager ha presentato l’intervento quasi come un atto dovuto “da una azienda giapponese ad un’altra azienda giapponese in difficoltà” alludendo alla situazione di crisi che da tempo Mitsubishi sta attraversando e che il recente scandalo dei test irregolari sull’efficienza dei motori prodotti per alcuni modelli ha sicuramente peggiorato, sia sul piano dell’immagine, sia su quello della solidità finanziaria.

Sulla decisione di Ghosn di intervenire ha sicuramente influito il fatto che tra i motori “taroccati” da anni ce ne fossero anche di quelli che Mitsubishi produceva proprio per Nissan che certo “non ha gradito” e che ha colto l’occasione per controllare le cose direttamente.

I risvolti finanziari dell’operazione erano del resto, per un compratore, particolarmente favorevoli con un costo delle nuove azioni scontate del 5,3% sul prezzo già caduto dell’oltre 45% per le perdite delle ultime settimane. L’investimento di Nissan ammonta a 237 miliardi di Yen, pari a circa 2 miliardi di Euro, somma con la quale Nissan, cioè Ghosn, acquisisce per legge anche il diritto di nominare il presidente e un terzo dei componenti del board.

Come dire il controllo reale di Mitsubishi dove passano in minoranza gli altri azionisti di peso (Mitsubishi Heavy Industries, Mitsubishi Corporation e Bank of Tokyo) che il presidente del Consiglio di Amministrazione di MM, Osamu Masuko, si augura restino della partita.  

Ghosn, ovviamente, non è su queste considerazioni che ha presentato l’operazione. Ha messo invece, e giustamente, in evidenza i vantaggi che deriveranno anche per Nissan in materia di economie di scala sugli acquisti, scambi di tecnologie, piattaforme comuni per nuovi modelli, impianti di produzione, strategie commerciali. Per non dire del peso “politico” del Gruppo che si verrà a creare a livello mondiale con i marchi che comprenderà: Renault, Nissan, Dacia, Samsung Motor e Mitsubishi.

Il predominio di Toyota, VW e General Motor è, per così dire, “sotto attacco” e, se resta valido il terzo principio della legge della dinamica per cui Newton ci ha insegnato che “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, aspettiamoci novità. 

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