Nuovi interventi sul piano FCA
Roberto Vavassori, presidente ANFIA, commenta il piano FCA 2014/2018
Tra i molti commenti che si sono succeduti al piano produttivo di FCA illustrato i giorni scorsi a Detroit nel quartier generale di Auburn Hills è di particolare importanza e interesse quello di Roberto Vavassori nella sua veste di presidente dell’ANFIA.
L’associazione che raccoglie le aziende della filiera dell’Automotive non può infatti che essere coinvolta a fondo e direttamente impegnata in ogni evoluzione dello scenario produttivo del settore, tenuto conto, come viene sottolineato nel comunicato emesso, che anche in questi anni di crisi lo specifico comparto ha seguito di pari passo e con molti sforzi il processo di internazionalizzazione che si è sviluppato fino al punto di poter vantare un ottimo posizionamento sui mercati mondiali, sia in termini di esportazioni (+ 5,7% e 19,3 miliardi di euro il valore della componentistica esportata con un saldo commerciale attivo di 8,2 miliardi di euro) sia sul piano degli insediamenti produttivi.
Esemplare sotto questo ultimo aspetto, il caso di Brembo – di cui proprio Roberto Vavassori è Direttore Business Development – che già 20 anni prima di Fiat era presente negli Usa con un sito produttivo e che ora, indipendentemente dal piano FCA, beneficerà di un ulteriore ampliamento nella struttura e nella capacità produttiva.
Al di fuori di queste considerazioni di grande interesse anche simbolico, il commento del Presidente ANFIA al piano FCA rileva che “… il progressivo incremento dei volumi produttivi nel nostro Paese con uno spostamento della gamma verso i segmenti a più elevato contenuto tecnologico è un elemento importante al quale la filiera Automotive nazionale guarda con molto interesse”. E’ del tutto logico, insomma, che con un piano di produzione di così alto impegno i produttori di componentistica siano fortemente coinvolti e intravedano significativi sviluppi di attività di cui beneficerebbe l’economia generale del Paese.
Il rilancio della produzione, però, secondo Roberto Vavassori non può procedere con la necessaria efficacia senza politiche industriali adeguate a sostegno di un settore che conta circa 1,2 milioni di addetti, rappresenta il 17% del gettito fiscale, vale a dire il 4,4 del Pil.
Estremamente concrete le linee di intervento proposte e portate avanti con il governo e i responsabili di livello del Ministero dei Trasporti e dello Sviluppo.
L’ANFIA richiede un deciso supporto all’export. Vavassori cita il caso emblematico delle procedure doganali che devono essere semplificate
Altri punti fondamentali se si vuole cogliere l’occasione di queste nuove prospettive di lavoro sono i sostegni alla ricerca e all’innovazione perché è inevitabile che i nuovi modelli in programma stimolino e abbiano una grande ricaduta tecnologica in molti settori. Vanno anche snellite le pesanti procedure di accesso ai finanziamenti e di pagamento e ridurre i costi dell’energia, tra i più alti d’Europa.
Si può insomma parlare di un piano FCA cui si affianca, approvandone le linee di sviluppo, un parallelo e articolato sforzo di sostegno e accompagnamento da parte di ANFIA.