PSA (Peugeot/Citroen), il Governo francese e i cinesi di Dongfeng

Chi comanderà nel nuovo gruppo PSA dopo l’arrivo dei nuovi Soci?

10 Feb 2014 motorpad.it
PSA (Peugeot/Citroen), il Governo francese e i cinesi di Dongfeng

Il leone a tre teste cerca un montone a cinque zampe, che nel modo di dire d’oltralpe equivale, a cercare “una mosca bianca”.

Titolava così ieri l’altro giorno il supplemento di Figaro Economie a proposito del problema della “governance” del Gruppo PSA dopo l’ingresso nell’azionariato dello Stato Francese e della Donfeng secondo costruttore cinese, che ha anche accordi con Nissan e Honda,.

La situazione che si è venuta a creare  divide praticamente il capitale sociale in 4 parti: il 14% a ciascuno dei tre grandi azionisti di riferimento, cioè i due nuovi arrivi e la famiglia Peugeot (dove, per altro, non regna certo l’armonia tra i rami della dinastia) e il resto sul libero mercato.

Chi assumerà allora la guida della nuova PSA se il patto fra i big prevede che nessuno dei tre possa incrementare la sua quota a danno degli altri acquistando altre azioni disponibili? E cosa succederà se, come è logico, lo Stato francese rinuncerà, prima o poi, a “fare l’imprenditore” e vorrà rientrare dei soldi spesi nell’investimento-prestito?

Il patto prevede anche che il nuovo presidente debba essere una figura indipendente, cosa non certo facile con i grandi interessi in gioco e con  gli eredi Peugeot per niente rassegnati a perdere il secolare controllo sulla (ex)azienda di famiglia e tornare al più presto sul ponte di comando? Cosa che come è facile intuire è possibile soltanto riacquistando notevoli quantità di azioni. Ecco quindi che il “montone a 5 zampe” può diventare un problema serio e di non facile soluzione.

In questo quadro tutto in divenire e da chiarire un ruolo di grande importanza dovrà giocare il nuovo amministratore delegato Carlos Tavares, manager di grande esperienza già numero due in Renault, che dovrà gestire una realtà complessa di rapporti interni, internazionali e politici.

Non succederà mai, ma una telefonata a Marchionne forse potrebbe aiutare.

 

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